Riccardo Muti, notte magica a Caserta
e De Luca lo chiama: «Aiuti il San Carlo»

Riccardo Muti, notte magica a Caserta e De Luca lo chiama: «Aiuti il San Carlo»
di Donatella Longobardi
Domenica 11 Luglio 2021, 11:00
4 Minuti di Lettura

I ragazzi dell'orchestra di Scampia Musica Libera Tutti, del centro Hurtado, sono i più emozionati: «Molti di noi un concerto così importante non l'hanno mai visto, nemmeno alla tv», racconta uno di loro, orgoglioso di essere stato invitato, per la seconda volta dopo la prova di avant'ieri, come ospite d'onore da Riccardo Muti. Che porta in trionfo altri ragazzi, più cresciuti, quelli della «sua» Orchestra Cherubini protagonista a Caserta in piazza Carlo III, davanti alla reggia. Evento clou di «Un'estate da re», la rassegna nata sei anni fa e sempre guidata da Antonio Marzullo.

La platea, affollata, si gode la notte della vigilia di Inghilterra-Italia sulle note di Schubert: l'ouverture in do maggiore «in stile italiano» e la «Grande» sinfonia n. 9 in do maggiore, già proposta pochi mesi fa in occasione dell'apertura del «Campania teatro festival» al teatro Mercadante di Napoli. 

Perché in regione il maestro è di casa, al San Carlo ormai no, la rottura con Lissner è nota a tutti, i tre appuntamenti previsti di Muti in teatro sono stati cancellati e mai riprogrammati, tra i due non c'è più rapporto. E di San Carlo, prima di una magica notte sinfonica il re del podio ha parlato con il governatore Vincenzo De Luca, un incontro informale, a pranzo, a tavola.

I due si conoscono, e si stimano, da tempo. Da quando De Luca era sindaco di Salerno e dopo il dramma di Sarno invitò Muti al teatro Verdi per una serata in ricordo delle vittime della alluvione. Il maestro rispose all'appello, arrivò con la filarmonica della Scala.

«Muti sa che senza la Regione Campania il teatro avrebbe chiuso già da 6 o 7 anni», spiega il governatore De Luca nel parterre di Caserta: «Abbiamo parlato anche di questo. Credo che dobbiamo fare di più per dare al San Carlo una maggiore posizione internazionale. Ho chiesto al maestro Muti di dare suggerimenti per rilanciare questo grande teatro che è patrimonio dell'umanità». Chissà cosa ne penserà il sovrintendente, ma stasera non è tempo di polemiche, vince la musica ed il rapporto del maestro con la sua terra («perché Caserta è Napoli e Napoli è Caserta», aveva detto) e con i giovani. 

Il presidente ha donato al direttore un quadro con un prezioso ramo di corallo. E Muti lo ha ringraziato: «Lo accetto anche perché arriva dalla regione che lei presiede. Coi suoi colori mi ricorda il mare di Napoli e le meraviglie del mondo sommerso. Lo terrò tra le cose care fino alla fine dei miei giorni». Come conserverà un altro omaggio, un ritratto dipinto dall'artista salernitano Ciro de Rienzi.

Ma il regalo più bello lo ha fatto lui al pubblico della reggia, proponendo come bis la sinfonia delle «Norma». «L'autore di quest'opera, Bellini, era catanese ma di scuola napoletana, studiò al conservatorio di San Sebastaiano nell'edificio in cui attualmente è situato il liceo Vittorio Emanuale II, dove io ho studiato. Bellini era un orgoglio della scuola napoletana, la stessa di Tritto, Traetta, Cimarosa, Paisiello. Oggi si è persa un po' questa tradizione, ma siamo ancora noi e i giovani, come questi della Cherubini, rappresentano un bel futuro per l'Italia». Giovani come quelli di Scampia che lo aspettano il 31, per il secondo giorno di festeggiamento napoletano del suo ottantesimo compleanno che cade il 28.

© RIPRODUZIONE RISERVATA