La ricerca di Altroconsumo:
«L'acqua di Caserta top in Italia»

La ricerca di Altroconsumo: «L'acqua di Caserta top in Italia»
di Fabrizio Arnone
Mercoledì 18 Settembre 2019, 10:57 - Ultimo agg. 11:21
3 Minuti di Lettura
Caserta è il capoluogo di provincia con la qualità d'acqua potabile migliore d'Italia. È questo ciò che emerge dalla ricerca effettuata in 31 capoluoghi di provincia da «Altroconsumo». Otto i parametri analizzati per l'indagine, tra cui spiccano l'indice di durezza, il contenuto di sodio, di floruri, di metalli pesanti e di nitrati. Il podio casertano della classifica è condiviso anche con Aosta, Ancona e Perugia.
 
«Quella certificata da Altroconsumo è un'ottima notizia - ha commentato Vito Amendolara, vicepresidente della Federazione Europea per la sanità animale e sicurezza alimentare -. È un'ottima opportunità per i cittadini casertani che, utilizzando l'acqua potabile dai rubinetti di casa, possono affrancarsi dall'acquisto di bottiglie di plastica contenente acqua minerale. Studi nazionali, infatti, dimostrano come nei fatti per ogni litro di acqua minerale acquistato, solo lo 0,0015 centesimi è il costo dell'acqua, mentre tutto il resto, cioè circa il 99% del prezzo, è afferente al costo del trasporto, della plastica, delle tasse e della commercializzazione».

Il tema dell'acqua pubblica tra le migliori d'Italia non è nuovo in città. Già nel 2016, infatti, sempre Altroconsumo, unitamente all'associazione «Risorse e Futuro», constatò come l'acqua della fontanella in piazza Vanvitelli a Caserta fosse la miglior acqua pubblica d'Italia. Il dato fu confermato da una ricerca condotta nel 2015 in oltre cinquanta capoluoghi di provincia. Una targa ricorda ancora oggi quello studio. Ma non è tutto oro quel che luccica: nonostante gli ottimi risultati ottenuti dai campionamenti e dai prelievi di acqua in città, le fontanelle pubbliche sono davvero poche. Molte sono quelle rotte. La stessa fontana di piazza Vanvitelli, infatti, puntualmente si allaga ed avvicinarsi per bere dal rubinetto senza bagnarsi le scarpe diventa un'impresa quasi impossibile. Questo nonostante, appunto, da lì esca una delle acque più buone d'Italia, se non la migliore. «Credo sia il caso di adoperarsi da subito mentre si aspetta che dall'alto qualcuno intervenga per limitare l'uso della plastica - ha proseguito Amendolara -. Per la città di Caserta potrebbe essere una mossa vincente ripristinare tutte le fonti pubbliche da cui attingere acqua potabile, invitando magari i visitatori della Reggia a fornirsi dell'acqua che sgorga dalle fontanine. Ancora si potrebbe iniziare una seria campagna di sensibilizzazione anche nelle scuole per preferire l'acqua pubblica a quelle in bottiglie di plastica. Insomma non aspettare sempre che qualcuno ci dica cosa fare». Caserta, in realtà, non è nuova a questo tipo di iniziative. Proprio domenica mattina, infatti, sempre in tema di sensibilizzazione al tema dell'ambiente e della limitazione dell'uso della plastica, sono state distribuite gratuitamente oltre cinquecento borracce agli studenti.

E questo era solo uno dei tanti esempi di eventi sul tema che, da un anno a questa parte, complice probabilmente anche la forte sensibilità del Parlamento Europeo sul tema, che dal 2021 ha deciso di eliminare completamente i prodotti in plastica usa e getta dal mercato, sono innumerevoli i gruppi politici e associazionistici che provano a fare la differenza. Una differenza che, a questo punto, complice anche lo studio di Altroconsumo che riconferma la qualità ottimale dell'acqua che sgorga dalle fontanelle pubbliche, potrebbe davvero esserci. Non è escluso, allora, che già da oggi le iniziative si moltiplicheranno, non solo per dare lustro ai risultati di questa ricerca e premiare quindi la città di Caserta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA