Roma-Caserta, sos corse l'appello dei pendolari: «Ridateci il treno delle 19»

A dicembre soppresso il convoglio perché ritenuto anti-economico

La stazione di Caserta
La stazione di Caserta
di Luisa Conte
Giovedì 16 Marzo 2023, 08:40 - Ultimo agg. 08:42
4 Minuti di Lettura

Armonizzare le esigenze contabili ed economiche di una società e quelle valoriali dei cittadini e di un intero territorio non è certo cosa semplice, ma pare che l'associazione pendolari Sannio-Terra di Lavoro ci stia riuscendo. Giovane ma non troppo, il sodalizio presieduto da Antonio Di Fabrizio è riuscito ad organizzare un incontro con i vertici di Trenitalia per rimodulare gli orari di partenza e di arrivo dei treni nella città.

Sì, proprio a Caserta arriveranno, il prossimo 25 marzo, l'amministratore delegato di Trenitalia e alcuni componenti dello staff dell'azienda che gestisce le linee dell'Alta velocità. L'incontro si terrà a partire dalle 16.30 al Carpe Diem Group in via Santa Chiara per discutere sul tema "Sviluppi futuri del trasporto ferroviario, con particolare riguardo alle province di Benevento e Caserta, legati all'entrata in esercizio dell'Alta Capacità Napoli-Bari ed al trasporto regionale ed extraregionale".

Un'assemblea ordinaria dei soci che però non sarà semplicemente un dibattito interno alla categoria dei pendolari ma si aprirà al confronto con la città e con l'intera provincia. Sono stati invitati «i vertici politici locali, provinciali e regionali del territorio, la Soprintendenza della Reggia di Caserta, i rappresentanti delle associazioni della zona come Confcommercio», annuncia il dirigente Marco Cicala responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo che spera «in una loro partecipazione perché l'attività politica deve appoggiarci in questo percorso teso alla valorizzazione del territorio.

Le nostre richieste sono correlate con le esigenze di questa terra che ha una vocazione turistica e deve dunque avviare tutto quanto necessario per consentire un flusso di turisti in città a cominciare proprio dal trasporto e dunque dalla possibilità di arrivare a Caserta e anche a Benevento in modo semplice, rapido e conveniente».

Video

E se già questo la volontà di garantire a Caserta la possibilità di entrare a far parte in un circuito ben collegato alla rete delle città meta del turismo culturale e archeologico potrebbe bastare a giustificare l'assemblea aperta del 25 marzo, beh c'è dell'altro, che coinvolge direttamente i cittadini ed in particolare ognuno di quei pendolari che quotidianamente usa il treno per raggiungere il luogo di lavoro o di studio nella Capitale. Si tratta di un vero e proprio "popolo in esodo" che deve fare i conti con orari, coincidenze e mezzi di trasporto per potersi garantire un presente e un futuro senza troppi scossoni accessori.

Il problema è proprio legato agli orari dei treni. Da dicembre è stato soppresso il convoglio Roma-Napoli delle 19.05. L'ultima possibilità per i pendolari di rientrare nella città della Reggia è la coincidenza delle 18, altrimenti bisogna attendere l'Italo delle 20.40 con la possibilità di restare sulla banchina fino al mattino successivo o alloggiare una notte a Roma, in assenza di ulteriori alternative. «Trenitalia, con la quale c'è la possibilità di abbonamenti mensili e carnet, ha soppresso questa corsa spiega Cicala ritenendola antieconomica per l'azienda. A questo punto abbiamo avviato delle ricerche per individuare una alternativa e crediamo di esserci riusciti. Il 25 proporremo di ripristinare la corsa delle 19 da Roma e contestualmente quella delle 7 da Caserta verso Roma. Al momento infatti, per chi deve recarsi a Roma - tratta in forte crescita - in orario d'ufficio, c'è la sola corsa delle 6.32. Con Trenitalia abbiamo sempre avuto un dialogo rispettoso e ragionevole in questi dieci anni circa di vita dell'associazione e anche ora siamo certi di trovare riscontro alle nostre richieste».
Altra criticità che sarà esposta a Trenitalia riguarda quella relativa «all'arrivo dell'Alta velocità Napoli-Bari. C'è sottolinea Cicala - il timore che Caserta venga tagliata fuori dal circuito con una diminutio per i cittadini, un aumento delle spese sia dei singoli che per la comunità e una frenata alla mobilità sostenibile considerato che ci si dovrà recare ad Afragola per sopperire alla mancanza di collegamenti in città».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA