Rosario rischia fino a dodici anni,
lettera alla prof: «Mi dispiace»

di Mary Liguori
È in una comunità per minori, Rosario, il
diciassettenne che, due mesi fa, ha accoltellato la professoressa
di italiano dopo una lite in classe, nell’istituto
professionale Majorana-Bachelet di Santa Maria a Vico, nel
Casertano. L’avvocato che difende lo studente di Acerra,
Angelo Pignatelli, è riuscito a ottenere la scarcerazione
del ragazzo che, alcune ore dopo l’aggressione, era stato
trasferito nel centro per minori dei Colli Aminei.
Un obiettivo che la difesa è riuscita ad ottenere presumibilmente anche grazie al percorso di pentimento e riflessione che il giovane ha intrapreso dopo quanto accaduto a scuola, un episodio che scosse l’Italia intera, suscitando reazioni istituzionali a tutti i livelli. Rosario, infatti, ha scritto una lettera che ha poi inviato alla sua insegnante, Franca Di Biasio, nella quale si dice dispiaciuto. Spiega, il ragazzo, di avere molto riflettuto su quanto ha fatto. Scrive, ancora, di essere addolorato per il suo gesto e che, se potesse tornare indietro, di certo non lo rifarebbe.
Intanto, il sostituto procuratore dei minori titolare dell’inchiesta, Ugo Miraglia, ha chiesto e ottenuto il processo e la prima udienza è già stata fissata. Inizierà tra un mese, dinanzi al gup del tribunale dei minori di Napoli, Angela Draetta e il giudizio sarà celebrato con il rito abbreviato. Il capo di imputazione a carico del ragazzo recita «lesioni aggravate dalle premeditazione». E rischia dai sei ai dodici anni di reclusione. Naturalmente, la difesa potrà chiedere le attenuanti per la minore età e la sospensione della pena.
Martedì 10 Aprile 2018, 09:05 - Ultimo aggiornamento: 10-04-2018 09:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Un obiettivo che la difesa è riuscita ad ottenere presumibilmente anche grazie al percorso di pentimento e riflessione che il giovane ha intrapreso dopo quanto accaduto a scuola, un episodio che scosse l’Italia intera, suscitando reazioni istituzionali a tutti i livelli. Rosario, infatti, ha scritto una lettera che ha poi inviato alla sua insegnante, Franca Di Biasio, nella quale si dice dispiaciuto. Spiega, il ragazzo, di avere molto riflettuto su quanto ha fatto. Scrive, ancora, di essere addolorato per il suo gesto e che, se potesse tornare indietro, di certo non lo rifarebbe.
Intanto, il sostituto procuratore dei minori titolare dell’inchiesta, Ugo Miraglia, ha chiesto e ottenuto il processo e la prima udienza è già stata fissata. Inizierà tra un mese, dinanzi al gup del tribunale dei minori di Napoli, Angela Draetta e il giudizio sarà celebrato con il rito abbreviato. Il capo di imputazione a carico del ragazzo recita «lesioni aggravate dalle premeditazione». E rischia dai sei ai dodici anni di reclusione. Naturalmente, la difesa potrà chiedere le attenuanti per la minore età e la sospensione della pena.
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