Caserta, rubinetti a singhiozzo: è
emergenza idrica nelle zone collinari

Caserta, rubinetti a singhiozzo: è emergenza idrica nelle zone collinari
Domenica 4 Agosto 2019, 12:46
3 Minuti di Lettura
IL DISAGIO
Lidia Luberto
Un disagio ricorrente e inspiegabile, almeno così sembrerebbe ad una prima ricognizione, che sta rendendo i risvegli a Casertavecchia, Sommana, Casola e Pozzovetere, decisamente poco piacevoli. Negli ultimi dieci giorni, infatti, la fascia collinare del capoluogo è stata afflitta più volte dal problema della improvvisa mancanza d'acqua.
«Nella settimana appena trascorsa l'episodio si è verificato in due giorni, creando non pochi fastidi agli abitanti del posto che, al risveglio, nelle prime ore della mattinata, si accorgono di non averne neppure una goccia. L'acqua, in genere, va via di notte per tornare a mattina inoltrata.Siamo costretti a lavarci e a cucinare con la minerale. Per non parlare dell'impossibilità di utilizzare gli elettrodomestici e delle difficoltà che si creano a ristoratori e operatori economici e ai tanti possessori di giardini e orti impossibilitati ad innaffiare i loro spazi verdi» dice Giovanna Giaquinto, amministratrice del gruppo Comitato di quartiere Casertavecchia, al quale aderiscono e partecipano moltissimi abitanti.
«Ma questi episodi non sono isolati. Si ripresentano spesso e in modo improvviso. Non ci sono preavvisi né, pare, potrebbero essercene in quanto la mancanza d'acqua non avviene in seguito a guasti o altri disservizi, ma per qualche motivo che ancora non è stato individuato. E la cosa non succede solo d'estate. Situazioni analoghe sono avvenute spesso anche in inverno». Quindi, il problema non può essere attribuito alla carenza d'acqua.
Perciò i cittadini si sono rivolti più di una volta alla Italgas, la società che gestisce il servizio che, riferiscono gli stessi cittadini, nei mesi passati è anche intervenuta per scoprire le cause, ma che, evidentemente, non è riuscita a risolvere l'inconveniente. Dal canto suo la Italgas ha ammesso di essere a conoscenza della questione e di essersene anche occupata a seguito di sollecitazioni pervenute nei mesi scorsi, ma non recentemente, come hanno sottolineato i portavoce dell'azienda. I responsabili tecnici della società hanno ammesso di aver cercato di risolvere il problema e di aver individuato la causa, ovvero una improvviso black out elettrico. Un inconveniente che impedisce all'acqua di salire e, dunque, di essere disponibile. L'analisi troverebbe conferma parziale nelle testimonianze degli stessi abitanti del posto. Ci avevano detto di questa relazione causa-effetto. Ma, ultimamente non mi sembra che la cosa possa essere confermata. L'altro giorno, infatti, c'era la corrente elettrica ma non l'acqua dice Giaquinto ed è accaduto anche il contrario: acqua sì, corrente no. Dunque, forse la causa andrebbe ricercata altrove. Perciò ci aspettiamo una maggiore attenzione da parte della Italgas. Un appello che ancora una volta arriva dal nucleo originario e più autentico della città: quella parte antica che dovrebbe essere considerata e trattata come il fiore all'occhiello dell'intero territorio.
«Ci sentiamo trascurati, dimenticati. Forse per la distanza dal centro città, ma siamo spesso costretti a farci sentire. Per la verità, ultimamente un certo impegno da parte del Comune si è visto, ma occorre no abbassare la guardia. Anche perché afferma Giaquinto soprattutto in questi mesi di gran caldo, la nostra zona è meta di migliaia di visitatori e di persone che salgono nella speranza di trovare un po' di sollievo al caldo asfissiante della città. Perciò chiediamo la massima attenzione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA