La giornata di ieri a Caserta è stata la dimostrazione plastica della crisi. Molti i negozi aperti, saldi in corso (anche se ufficialmente, come si sa, cominceranno oggi), ma le strade sono rimaste desolatamente deserte. Certo, la pioggia e il freddo non hanno invogliato le uscite dei potenziali acquirenti. «Secondo me il maltempo c’entra ma non troppo con questo deserto», dice la dipendente di un importante negozio di abbigliamento femminile del centro cittadino. «Negli anni passati, non bastavano il freddo o la pioggia a fermare le nostre clienti durante il periodo delle svendite di fine stagione».
La scarsa affluenza di acquirenti conferma, insomma, il trend negativo delle vendite che si è registrato in tutto l’anno trascorso e la causa prima sembra essere, più o meno direttamente, proprio il Covid. «Ormai sono mesi che registriamo una flessione consistente negli affari.
«Siamo stati aperti perché non avevamo questa possibilità da mesi. E poi speravamo nella favorevole concomitanza della chiusura dei centri commerciali. Però, siamo stati sfortunati – è il parere di Gerardo Prodomo, titolare dell’omonimo negozio di abbigliamento maschile e responsabile di Federmoda –: le condizioni meteo non ci hanno certo favorito e, forse, c’è stata, al riguardo, una informazione carente. Comunque, i saldi, quelli ufficiali oggi finalmente cominciano. Una cosa, però è certa: i saldi e anche il loro inizio devono essere chiaramente regolamentati. Certo c’è la libertà di commercio, ma per il bene di tutti sono necessarie regole trasparenti e stabilite. Perciò la nostra federazione presenterà la proposta che le svendite di fine stagione comincino, quelle invernali, il 15 gennaio e quelle estive, il 15 luglio e ci siano due vendite promozionali a novembre, per il black Friday, e l’altra in primavera».