De Lucia, sindaco col porto d'armi
dalla scalata politica all'arresto

Il sindaco De Lucia, dal porto d'armi all'elezione in Regione e in Provincia
Il sindaco De Lucia, dal porto d'armi all'elezione in Regione e in Provincia
di Marilù Musto
Venerdì 30 Settembre 2016, 09:57 - Ultimo agg. 13:20
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Tre volte sindaco di San Felice a Cancello, eletto al consiglio regionale nell'era Caldoro, ma «defenestrato» dopo nove mesi a causa di una sua mancata richiesta di aspettativa da una società che lavora proprio alla Regione, ultimamente era stato anche nominato vicepresidente della Provincia da Angelo Di Costanzo, indagato pure lui nell'inchiesta Assopigliatutto, ma si era dimesso a maggio per un duro scontro con Di Costanzo. Una decina i cambi di casacca: da Udeur a Fli, per poi passare alla Margherita (simbolo con il quale è stato eletto primo cittadino una seconda volta) e all'Udc, per poi migrare nel Partito Democratico e all'Ncd; salvo, in ultimo, litigare con l'ex presidente del consiglio regionale Paolo Romano e puntare diritto al movimento Campania Futura.

Questo è il ritratto di Pasquale De Lucia, sindaco indiscusso di San Felice a Cancello, cresciuto a «pane e politica» dai vent'anni in sù. Di lui si dice che avesse la passione per il gioco e le slot machine e che avesse anche il porto d'armi «per difendersi», no si sa bene da chi. Voci.  Ma la verità è che De Lucia è sempre stato un politico che ha fatto parlare di sè. Quando fondò il movimento Campania Futura, un anno fa, la guardia di finanza di Caserta si recò nella sede dell'Ente Provincia di Caserta per sequestrare i documenti dell'associazione. Oggi, per lui, sono scattate le manette. 

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