Sant'Anna a Caserta, la prima volta
senza l'abbraccio della città

Sant'Anna a Caserta, la prima volta senza l'abbraccio della città
di Franco Tontoli
Domenica 26 Luglio 2020, 12:00
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Oggi la ricorrenza liturgica dedicata a Sant'Anna, patrona di Caserta dal 1983, città che le fu affidata in protezione in associazione con San Sebastiano che lo era dal 1113. Fu il vescovo Vito Roberti ad accogliere le istanze della popolazione dei fedeli che con la madre della Madonna ha da sempre avuto un rapporto di fede particolare e familiare tanto che ancora oggi viene indicata come «la vecchierella», la nonna di tutti. La ricorrenza di quest'anno è caratterizzata dalle sole celebrazioni liturgiche, nessun segno riferibile agli intrattenimenti e luminarie tipici delle ritualità civili. «Il coronavirus ha interrotto anche il rito della processione - dice don Andrea Campanile, rettore del Santuario dove si venera la Santa patrona - non accadeva dal 1898 e nel 1920, l'anno in cui imperversava anche a Caserta l'epidemia della febbre spagnola, la processione che non era stata fatta a luglio fu recuperata nel mese di ottobre con la fine di quel flagello. Confidiamo che anche questa volta si possa ringraziare con una processione postuma Sant'Anna per la cessazione dell'epidemia».

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Pur con tutte le precauzioni del distanziamento tra i fedeli, le celebrazioni si terranno oggi regolarmente. Si comincia poco dopo l'alba con la messa delle 6 che sarà celebrata da don Andrea e si continuerà ad ogni ora fino alle 12 e dalle 17 alle 19.30 con la celebrazione del vescovo monsignor Giovanni D'Alise. Come sempre intensa di sentimenti la messa delle 10 affidata a don Giovanni Gionti, rettore del Santuario per un trentennio, celebrazione per le partorienti e per le donne che aspirano ad avere figli. Don Andrea Campanile osserva ancora: I giorni che attraversiamo sono tristi, il virus che terrorizza non è stato ancora sconfitto e proprio per questo che dobbiamo rinforzare la nostra fede, chiedere l'intercessione di Sant'Anna, venerata patrona della città, affinchè preservi il mondo dai pericoli ai quali è ancora esposto. Il sacerdote non ha fatto mancare il suo quotidiano messaggio ai fedeli, anche la preghiera corre in whatsapp, un novenario durante il quale si è pregato per il mondo e l'Italia e in particolare per il Mezzogiorno «affinché il cuore di Sant'Anna, accogliente e generoso sia sempre segno distintivo e motore propulsivo per un nuovo sviluppo». Nella vigilia della ricorrenza, nella serata di ieri dopo la messa delle 19, si è tenuto un concerto di musica classica dell'ensemble Sintagma Musicum offerto dall'amministrazione comunale. Emiliano Casale, assessore agli Eventi ha detto: «Abbiamo ritenuto doverosa questa iniziativa che, nel suo complesso, intende sostenere le attività organizzate dal Santuario, nel rispetto della fede ampiamente espressa da tutta la nostra comunità nei confronti della Santa patrona».
 


La statua di Sant'Anna è da oltre cento anni venerata nel santuario addossato al vecchio ospedale. Era la chiesa delle congregazione della Madonna di Loreto, poi allargata con un secondo corpo di fabbrica per adeguarla alle esigenze liturgiche e per cancellare definitivamente le tracce del bombardamento che ai primi anni Quaranta l'aveva semidistrutta. La statua venne salvata perché ospitata in una casa di due vani di Viella Salomone, segmento di via Ferrante a un passo dalla Reggia. Il simulacro che era stato realizzato tra il X e l'XI secolo, fu custodito dalle sorelle Costa da quando la figura imponente di Sant'Anna che tiene Maria per mano era stata restaurata nel 1851. Le sorelle che salvarono la statua sono sepolte in una fossa comune a ridosso della chiesetta di Santa Maria di Macerata, sulla via Appia nei pressi di San Clemente. Annullata la processione, il rammarico è palpabile fra i soci dell'associazione degli accollatori, oltre 300 fra donne e uomini. Particolarmente toccante è sempre stata la sosta fatta sotto le finestre dell'ospedale, peraltro intitolato ai due santi compatroni, in via Tescione, con la preghiera del sacerdote accompagnatore per gli ammalati.
 

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