Santa Maria a Vico: vittima reagisce al pizzo, così il nipote del boss finisce in carcere

L'arrestato è uno dei Piscitelli

Un arresto dei carabinieri
Un arresto dei carabinieri
di Gabriella Cuoco
Martedì 9 Maggio 2023, 07:26
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Aveva studiato tutto a tavolino, calcolando modalità e tempi. Prima la richiesta di pizzo con una telefonata fatta col suo cellulare, ma poi, subito dopo la consegna dei soldi, è scattato il blitz dei carabinieri della stazione locale coordinati dal capitano della compagnia di Maddaloni, Massimo Esposito. Si tratta di Antonio Piscitelli, ventenne originario e residente al Parco De Lucia a Santa Maria a Vico e nipote del ras della droga Raffaele Piscitelli, alias o Cervinaro.
Il giovane, molto conosciuto sul territorio suessolano, nei giorni scorsi ha contattato al telefono la dipendente di un negozio di tabacchi, dislocato lungo la Nazionale Appia, compagna del proprietario, minacciando quest'ultima in maniera pesante: «Se non mi dai 300 euro do fuoco al locale», avrebbe detto il nipote del boss. La donna non si è lasciata intimorire e con lucidità ha denunciato il tutto ai militari dell'Arma che hanno cercato prima di tranquillizzarla, ma allo stesso tempo di incoraggiarla a incastrare il delinquente. Ha, dunque, cercato di convincere l'estorsore ad aspettare, chiedendogli qualche ora per racimolare la somma richiesta. Subito dopo, però, si è recata alla stazione dei carabinieri e ha raccontato quanto accaduto, senza tralasciare nulla.
Le forze dell'ordine si sono attivate mettendo in piedi un piano dettagliato. Il denaro che sarebbe stato consegnato al ventenne, è stato fotocopiato. Poi, i carabinieri si sono appostati all'esterno del negozio in borghese, in attesa dell'arrivo dell'uomo. L'esattore - accompagnato da un complice che lo aspettava fuori ma che poi si è dileguato nel nulla - si è presentato al negozio di tabacchi dove ha riscosso il denaro. Senza battere un ciglio, è uscito dall'attività commerciale ma è stato fermato dai carabinieri che, contemporaneamente, avevano ripreso tutto in un video. Il giovane è stato arrestato in flagranza di reato. Dopo l'interrogatorio di rito, durante la notte tra domenica e lunedì, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere a disposizione del magistrato di turno che, nelle prossime ore, deciderà se convalidare o meno l'arresto. Intanto, proprio ieri mattina, il gup del Tribunale di Napoli, dottor Discepolo, ha scarcerato lo zio di Antonio, Salvatore Piscitelli, 58enne di San Felice a Cancello ma residente a Cervinara e ha ridotto la pena per altri due imputati Francesco Iannone, 51enne, e Veronica Morgillo, 35enne, entrambi di Arienzo.


Il processo è scaturito dalla maxi-operazione della Dda che portò all'arresto di trentanove persone, ritenute appartenenti al clan dei Piscitelli, alias i Cervinari e finalizzata al traffico internazionale di droga, con base nel basso casertano e in Valle Caudina.
La Procura distrettuale Antimafia di Napoli aveva chiesto tredici anni di carcere per Salvatore Piscitelli detto "'o slav", quattordici anni per Francesco Iannone, alias "Pippetto" e dieci anni per Veronica Morgillo, alias "a ross", compagna di Francesco Iannone. Ed è così che, dopo aver ascoltato la tesi difensiva dell'avvocato Vittorio Fucci, il gup ha emanato la sentenza e ha assolto e scarcerato Salvatore Piscitelli su un capo di imputazione, condannandolo a nove anni, rispetto ai tredici anni richiesti dall'Antimafia. Per gli altri due, invece, ha quasi dimezzato la condanna a Iannone, escludendo la recidiva e inflitti otto anni, rispetto ai quattordici anni richiesti dalla Dda, e ridotto la condanna di Morgillo a sette anni e cinque mesi, rispetto ai dieci richiesti.
 

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