Scacco alla banda dei falsari stampati oltre cinque milioni

I biglietti da 20 e 50 euro erano riprodotti in modo ineccepibile

I biglietti falsi
I biglietti falsi
di Nicola Rosselli
Mercoledì 7 Giugno 2023, 07:52
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Cinque milioni di euro falsi in banconote da 20 e 50 euro sono stati messi in circolazione da una banda di falsari con la mente in provincia di Napoli e la base operativa a Carinaro. E proprio a Carinaro la banda di falsari, ben organizzata, aveva una tipografia che serviva da paravento per quello che era il vero business dell'attività: la stampa perfetta, ologrammi compresi, delle banconote.

Dieci le persone raggiunte da una misura cautelare tra Napoli, Carinaro, Casoria, Villaricca e Giugliano, ieri, nell'ambito di una indagine della Procura del tribunale di Napoli Nord. Si tratta di una misura eseguita dai militari del nucleo di polizia Economico-Finanziaria di Napoli e del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza. L'ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti di dieci persone (quattro tratte in arresto in carcere, tre ai arresti domiciliari e tre destinatarie dell'obbligo di dimora), indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate.

L'operazione delle fiamme gialle viene fuori da un'attività d'indagine di oltre un anno che ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza sulla fabbricazione e commercializzazione di banconote contraffatte di pregevole fattura e pure di vario taglio. Le banconote di 20 e 50 euro, infatti, erano perfette. Ai vertici della banda c'erano due napoletani che avrebbero "cucito" rapporti con un falsario, sollecitandolo ad aumentare la quantità e la qualità della produzione. I due - che erano per gli inquirenti le menti della banda - si sono anche impegnati per individuare degli acquirenti delle banconote. Con loro si sono accordati per la compravendita, la consegna e il pagamento della valuta contraffatta.

Il falsario, anche lui originario di Napoli, secondo gli investigatori, avrebbe realizzato soldi contraffatti utilizzando come basi due locali di Carinaro: un'abitazione privata (in cui sarebbero avvenute anche le consegne) e una tipografia (formalmente intestata alla figlia) dove sono state poi sequestrate attrezzature di sofisticato livello tecnologico per stampare le banconote e i patch oleografici da apporre in modalità digitale.
Accanto ai protagonisti principali è stata individuata una rete stabile di canali di smercio delle banconote false prodotte e di finanziatori, fiancheggiatori e di persone che si sono occupate materialmente del trasporto della valuta contraffatta.

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Così, durante le ricerche, i finanzieri hanno arrestato uno dei corrieri in flagranza di reato mentre trasportava una fornitura di ben 37.804 banconote da 50 euro della serie "Europa" prelevata, poco prima, nell'abitazione del falsario. Nonostante l'arresto di un componente della banda, i capi hanno continuato nella loro attività, valutando nuove strategie per finanziare e riprendere l'operazione che costituiva la loro abituale fonte di sostentamento e pianificando una produzione di banconote su larga scala con l'intento di recuperare rapidamente il guadagno perso in seguito al sequestro. Le indagini delle fiamme gialle napoletane hanno permesso di accertare che si era di fronte ad una zecca parallela che è riuscita a inserire in circolazione oltre 5 milioni di euro falsi (di cui 1,9 milioni posti sotto sequestro), generando un profitto di circa 750 mila euro.
 

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