«Scarico delle acque nelle fogne,
i Comuni devono pagare»

«Scarico delle acque nelle fogne, i Comuni devono pagare»
di Emanuele Tirelli
Giovedì 8 Settembre 2022, 08:36 - Ultimo agg. 11:41
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Le acque meteoriche sono frutto delle precipitazioni atmosferiche. Una parte evapora, un'altra viene assorbita. La restante finisce nelle stesse tubazioni delle acque nere. Così, il Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno nel mese di luglio ha inviato ai Comuni una richiesta per il loro scarico, e adesso sottolinea che alcune amministrazioni comunali hanno manifestato ancora una volta delle perplessità dinanzi alla domanda di pagamento. 

Quindi, spiega l'ente, «i Comuni che recapitano le loro acque meteoriche, provenienti dal sistema di pubblica fognatura, sono tenuti al pagamento del contributo di scarico ai sensi delle disposizioni previste dall'articolo 13 della legge regionale della Campania numero 4/2003 del 25 febbraio 2003».

Il Consorzio chiarisce che i sistemi fognari comunali utilizzano le stesse tubature per «l'allontanamento sia delle acque nere che delle acque meteoriche. Per rendere efficace ed efficiente il ciclo di depurazione che si svolge negli impianti di depurazione, tutti i sistemi fognari comunali devono scaricare parte delle acque, ormai già sufficientemente diluite, in canali in gestione del Consorzio mediante un'opera che funge da troppo pieno. Il troppo pieno smaltito nei canali del Consorzio, pertanto, sfugge materialmente alla gestione e conseguentemente alla tariffazione verso l'utenza finale da parte del gestore del Servizio Idrico Integrato, come riconosciuto dal terzo comma dell'articolo 13 della citata legge 4/2003, e quanto ne risulta viene catalogata come acqua meteorica».

Francesco Todisco, commissario del Consorzio, dice di rendersi conto che «non è semplice comprendere gli aspetti tecnici per coloro che non sono addetti ai lavori. Tuttavia, i diversi incontri che il Consorzio ha promosso, e che continua a promuovere con le amministrazioni comunali, hanno reso possibile una maggior comprensione della richiesta». Che debbano essere i Comuni a pagare il contributo di scarico, per l'ente è giustificato dal fatto che sono loro i «titolari primari del servizio di pubblica fognatura, sottratto in questo caso al gestore del SII (Servizio Idrico Integrato, ndr) per l'esistenza dello scarico nei canali consortili». Sono infatti i canali recettori consortili a garantire «l'allontanamento delle maggiori acque meteoriche che, in un'area di pianura come quella gestita dal Consorzio, possono trovarsi anche fuori dei limiti comunali». Sono già più di 30 le convenzioni sottoscritte con i Comuni per definire le modalità di pagamento di un costo di manutenzione che non è inserito nel modello tariffario in vigore e quindi va a costituire una richiesta specifica. «Purtroppo aggiunge Todisco - ci sono ancora alcuni procedimenti giudiziari per i quali il Consorzio confida in un esito positivo». 

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