Scuola a Caserta, ritorno in classe:
il Covid balla tra i banchi

Scuola a Caserta, ritorno in classe: il Covid balla tra i banchi
di Ornella Mincione
Lunedì 17 Gennaio 2022, 08:42 - Ultimo agg. 19:26
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Altra settimana di preoccupazioni e ansie per i genitori che da oggi accompagneranno i propri figli a scuola. Un inizio particolare se si considera che quella appena terminata è stata caratterizzata dalla notizia di positività per tanti alunni di elementari e medie e da tante scuole che hanno aperto a singhiozzo tra incertezze e provvedimenti dei sindaci per vari motivi e per varia natura. Più tutelati gli studenti degli istituti superiori, per la maggior parte vaccinati.

In ambito scolastico continuano i tamponi tra gli alunni e i docenti e sono sempre più fitti visto l'aumento dei contagi e la necessità di controllare i contatti diretti. Ad esempio, da uno eseguito a San Felice a Cancello, sono risultati 22 studenti positivi su 577 tamponi effettuati. Oppure a Sessa Aurunca su 575 tamponi sono emersi 27 positività. È chiaro che dagli esiti positivi ai tamponi scaturisce una serie di conseguenze per la sorveglianza sanitaria degli alunni e dei contatti diretti. Con la zona gialla poco cambia dalle misure varate nell'ultimo provvedimento sulle misure in ambito scolastico.

Nella scuola dell'infanzia con un caso di positività si attiva sospensione delle attività per una durata di dieci giorni. Nella scuola primaria (Scuola elementare) con un caso di positività si attiva la sorveglianza con testing. L'attività in classe prosegue effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività (T0), test che sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5). In presenza di due o più positivi è prevista, per la classe in cui si verificano i casi di positività, la didattica a distanza (Dad) per la durata di dieci giorni.

Nella scuola secondaria di I e II grado (Scuola media, liceo, istituti tecnici, eccetera) fino a un caso di positività nella stessa classe è prevista l'auto-sorveglianza e con l'uso, in aula, delle mascherine Ffp2.

Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata (Ddi) per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l'auto-sorveglianza e l'utilizzo di mascherine Ffp2 in classe. Con tre casi nella stessa classe è prevista la Dad per dieci giorni.

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A fronte di queste misure, però, c'è malessere da parte dei genitori che da più fronti richiedono (e hanno richiesto nei giorni scorsi) l'attivazione della Dad fino alla fine di gennaio, ovvero fino a quando il picco di contagi, stando ai pareri degli esperti, dovrebbe calare. Questa è la richiesta di tanti genitori, in fermento soprattutto sulle chat di Whatsapp, rivolta specialmente ai primi cittadini, coloro che di fatto possono emettere ordinanze di chiusure di plessi in virtù del monitoraggio dei casi del singolo comune. In effetti, al netto dell'ordinanza del governatore Vincenzo De Luca, bocciata poi dal Tar della Campania, il sindaco di Caserta Carlo Marino ha proposto al governo quella stessa chiusura delle scuole nel periodo più difficile atteso in questo mese, ovvero la seconda metà di gennaio. Come Marino, anche altri sindaci hanno manifestato la volontà di chiudere i plessi senza però concretizzare tale decisione. dunque ad oggi lo scenario è il seguente: scuole aperte ma con alunni positivi in Dad, mentre i contatti diretti vengono screenati ogni cinque giorni. In caso di ulteriori positività poi la classe viene posta in quarantena con l'attivazione della Dad per tutti. In questo momento quindi, ai genitori non resta che restare in attesa di notizie ufficiali di positività, tra alunni e insegnanti, e assecondare la giostra' della Dad e Ddi. 

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