Scuole e privati non pagano i fitti
al Comune nonostante il dissesto

Scuole e privati non pagano i fitti al Comune nonostante il dissesto
di Daniela Volpecina
Martedì 25 Maggio 2021, 08:55 - Ultimo agg. 27 Maggio, 19:11
4 Minuti di Lettura

Associazioni sportive e culturali, palestre, piscine, cooperative, aziende agricole, negozi, chioschi, pro loco, un distributore di carburante, due scuole dell'infanzia e persino qualche ufficio pubblico. Tutti morosi nei confronti del Comune di Caserta, proprietario dei locali che ospitano le loro attività e in qualche caso anche delle abitazioni private. Ci sono affittuari (ma rappresentano la minoranza) che non pagano addirittura dal 2012. Per alcuni sono in corso azioni legali per ottenere lo sfratto e il recupero dell'immobile, per altri è stata già emanata l'ordinanza di sgombero, nella maggioranza dei casi invece si è riusciti a raggiungere un accordo bonario e i locatari hanno ottenuto una rateizzazione per saldare il pregresso oppure hanno scomputato dalle somme dovute, i costi sostenuti per i lavori di manutenzione straordinaria spettanti al Comune. 

«Fino al 2015 la situazione era veramente drammatica spiega l'assessore comunale al Patrimonio, Alessandro Pontillo si contavano in città almeno una cinquantina di casi con ingenti perdite di introiti per l'Ente. Fu il prefetto Nicolò, durante la gestione commissariale del Comune, ad avviare l'iter che ci ha consentito, nei quattro anni successivi, di riportare a regime la situazione e ridurre il danno. Almeno fino alla fine del 2019. Con l'emergenza Covid e le conseguenze socio-economiche e sanitarie, unite alla cronica carenza di organico dell'Ente, che impedisce di agire con la dovuta tempestività, il Comune rischia nuovi rivoli».

La previsione di entrata per i fitti attivi quest'anno è di circa un milione e trecentomila euro ma nel concreto l'Ente spera di incassare almeno il settanta per cento di questo importo. Alle lungaggini burocratiche, ai tempi dilatati della giustizia e all'impossibilità, in alcuni casi specifici indicati dalla legge, di procedere con uno sgombero, si è aggiunta negli ultimi anni anche la spending review che ha imposto al Comune tra l'altro una riduzione del quindici per cento del canone di locazione. 

È il caso degli uffici di Questura e Prefettura ospitati nel palazzo Acquaviva di proprietà comunale. Dal 2016 la Prefettura paga un fitto mensile di circa 316 mila euro invece di 372mila euro mentre la Questura versa un importo di quasi 344mila euro invece di 404 mila euro. Ma non è tutto. A questi casi occorre poi sommare anche quelli in cui ad occupare l'immobile sono soggetti che non avrebbero alcun titolo giuridico per farlo. «Si tratta in realtà ormai di pochissimi casi rassicura l'assessore Pontillo perché quasi tutte le situazioni sono state sanate. E in più c'è da dire che molti degli immobili liberati e inutilizzati sono stati affidati in concessione nel 2018, mediante un bando, a nuovi soggetti per scongiurarne il degrado e l'abbandono». Un'occasione per l'Ente anche di fare cassa oltre che di restituire nuova vita ad appartamenti e locali commerciali altrimenti inutilizzati e, in alcuni casi, anche in pessimo stato di conservazione.

Video

I riflettori sul caso dei fitti attivi non riscossi dal Comune sono stati accesi dal consigliere comunale di opposizione, Marco Cicala, che ha portato la vicenda all'attenzione delle commissioni Bilancio e Vigilanza, ottenendo però solo risposte parziali e tardive. «E' da circa due mesi denuncia l'esponente della lista Città futura' - che attendo l'audizione in commissione degli assessori al ramo (Urbanistica, Patrimonio e Bilancio) ma fino ad ora ho ottenuto soltanto un documento datato e incompleto redatto da un dirigente. Ritengo che i fitti attivi rappresentino una voce fondamentale di un bilancio comunale e ancor di più se si tratta di somme prontamente inserite nel documento contabile ma che probabilmente non verranno mai incassate. In assenza di una politica di rientro e di recupero seria, lo stato patrimoniale dell'Ente continuerà ad essere a rischio. Ancor di più in un Comune in dissesto da dieci anni. Ho già annunciato conclude Cicala - che, in assenza di dati chiari e certi, non voterò il bilancio in aula».

E intanto il Comune fa sapere che nelle giornate di mercoledì e giovedì potrebbero finalmente esserci le audizioni in commissione, rispettivamente dell'assessore al Bilancio, Gerardina Martino, e di quello al Patrimonio, Alessandro Pontillo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA