La setta e gli scomparsi in Campania,
si scava e il sindaco: «Chi sa, parli»

La setta e gli scomparsi in Campania, si scava e il sindaco: «Chi sa, parli»
di Marilù Musto
Mercoledì 18 Dicembre 2019, 09:01 - Ultimo agg. 11:37
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I carabinieri hanno scavato lì dove i cani molecolari hanno fiutato qualcosa, nei pressi di un pozzo lungo la strada verso Roccaromana. Ma i risultati, a fine giornata, sono stati negativi. I carabinieri torneranno a breve sulle tracce di Antonio Isolda, il sessantenne scomparso da Liberi nel 2002. Sul posto, ieri, è arrivato anche il magistrato che sta seguendo il caso, Daniela Pannone.

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L'inchiesta sulla sua scomparsa e su altre quattro persone sparite nel nulla fra il 1998 e il 1999 è stata riaperta grazie a una lettera inserita in un testamento di un uomo, e poi inviata in Procura a Santa Maria Capua Vetere e ai carabinieri di Capua.

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Anche ieri mattina, con l'impiego di unità cinofili molecolari, provenienti da Bologna, si è scavato in località «Fratte», nel comune di Roccaromana ai confini con Liberi. «Non diamo segali negativi di questa zona», fa riflettere il sindaco, Antonio Diana che poi aggiunge: «Chi sa contribuisca a fornire informazioni». In realtà, il caso è stato riaperto anche per gli altri quattro spariti. Il 14 Febbraio del 1999, durante la festa di San Valentino a Pontelatone, scompare Raffaele Izzo di 86 anni. Il 12 agosto sparisce da Formicola Vincenzo Santillo di 67 anni, originario di San Prisco. Gli amici lo vedono allontanarsi dal bar in compagnia del nipote. Il 18 ottobre, solo due mesi dopo, sparisce anche Giacinto Maioriello di 69 anni da Castel di Sasso. Prima di tutti a sparire fu Maria Cirillo, di Liberi.
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