Sfregio a Casal di Principe,
tagliati gli alberi di leccio

Sfregio a Casal di Principe, tagliati gli alberi di leccio
Sfregio a Casal di Principe, tagliati gli alberi di leccio
di Tina Cioffo
Lunedì 21 Maggio 2018, 04:00
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Casal di Principe. Rubate le caditoie di via Cavour e tagliati due alberi di leccio lungo Corso Umberto I. È il bilancio dell’anomala notte di Casal di Principe, risvegliatasi ieri mattina del tutto incredula. «Quando mi hanno avvisato del furto dei tombini non mi sono particolarmente preoccupato ma quando mi hanno mandato le foto dei due leccini tagliati ho cominciato a pensare ad un disegno diverso», ha spiegato il sindaco Renato Natale.
I lecci tagliati sono poi stati lasciati sul posto e chi ha segato i tronchi lo ha fatto in maniera del tutto indisturbata, fra l’una di notte e le cinque di mattina. Il primo albero tagliato dinanzi al bar Bottega del caffè, al civico 322, ha avuto due squarci netti. Il secondo, davanti al bar Centrale non sono riusciti a spezzarlo del tutto. Il soccorso dei contadini è stato immediato: hanno messo della cera fra le due parti segate e legato la chioma del leccino ad un palo della pubblica illuminazione per tenerlo dritto e dare modo alla linfa di riprendere a scorrere lungo il tronco.
«Chi ha fatto questo, non verrebbe accettato nemmeno dalle belve feroci della foresta», ha commentato un uomo fuori al bar, mentre guardava il leccino «medicato». E gli interrogativi sulle ragioni del gesto sono continuati per tutto il giorno. I carabinieri di Casal di Principe, guidati dal capitano Simone Calabrò, sperano di poter presto dare una risposta. Si cercano telecamere utili che abbiano registrato qualche dettaglio. Difficile credere ad un semplice atto vandalico. Poi, perché tagliare gli alberi proprio in quei due punti del Corso? Il ricordo, ieri, è andato al 1994, quando sempre lungo Corso Umberto I, una domenica mattina venne trovato completamente segato il tronco di un cedro libanese. Anche allora, come oggi, il sindaco era Renato Natale. Quello però, era un periodo diverso per Casal di Principe. Erano gli anni dell’imperversare camorristico, dell’omicidio di vittime innocenti fra cui don Giuseppe Diana.
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