Lo scorso anno i tre furono arrestati su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia in quanto indagati per illecita concorrenza con minaccia e violenza, estorsione, intestazione fittizia di beni, tutti aggravati dalla metodologia mafiosa, e sono tuttora ristretti presso il carcere napoletano di Secondigliano.
Sequestrati rapporti finanziari, beni mobili, ditte individuali comprensive di beni strumentali e apparecchi da gioco già installati presso numerosi esercizi commerciali sul territorio del Comune di Maddaloni e zone limitrofe per un valore di 300 mila euro.