Usuraio arrestato dalla Finanza,
voleva 190mila euro per 10mila di prestito

Usuraio arrestato dalla Finanza, voleva 190mila euro per 10mila di prestito
Mercoledì 28 Aprile 2021, 21:41 - Ultimo agg. 29 Aprile, 20:37
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A causa dell'arrivo del lockdown, nel marzo 2020, non era riuscito a pagare un debito contratto con un usuraio, finendo per rimanere travolto dalla crescita esponenziale della somma da corrispondere, con tassi di interessi del 2500%, e a temere per la propria vita.

Un vortice ch ha portato un piccolo imprenditore del Casertano a rivolgersi alla Guardia di Finanza che ha arrestato lo strozzino. Una vicenda di usura nata prima della pandemia, nel novembre 2019, ma esplosa con essa, quella scoperta dalle Fiamme Gialle nel corso di un'indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha portato in carcere il 30enne L.P., residente a Caserta, per reati di usura e estorsione.

La vittima, che ha visto crescere in pochi mesi il debito iniziale di 10mila euro fino a 190mila euro, è un piccolo imprenditore che opera nel campo dell'organizzazione di eventi e spettacoli, che ha avuto il coraggio di denunciare.

In questo caso la vittima ha denunciato sebbene con ritardo - lo ha fatto appena un mese fa - e quando era ormai disperata in seguito alle aggressioni fisiche e alle pesanti minacce messe in atto nei suoi confronti dallo strozzino, che aveva coinvolto anche i familiari dell'imprenditore. «Ti ammazzo», «ti taglio la gola», o anche «ti sequestro fino a quando non mi porti tutti i soldi», per finire con «butto giù dal balcone prima te e poi tuo padre», queste alcune delle minacce pronunciate dal 30enne usuraio.

Dalle indagini è emerso che l'imprenditore si era rivolto al 30enne nel novembre 2019, quando era ormai impossibilitato ad ottenere prestiti bancari, ricevendo dall'usuraio 10mila euro in contanti, con il patto di restituirne 15mila in pochi mesi (5mila euro di interessi con un tasso iniziale del 600%); il lockdown ha però complicato i piani del piccolo imprenditore, che ha così visto velocemente schizzare alle stelle il debito; a quel punto è sopraggiunto un altro patto, mediante il quale lo strozzino ha ricostruito il debito con tassi lievitati fino al 2500%, e la somma totale da corrispondere per la vittima ha raggiunto la cifra di 190mila euro; lo strozzino aveva anche realizzato un piano di ammortamento del debito, che prevedeva che l'imprenditore pagasse una rata di 1000 euro al mese per dieci anni. Disperato e intimorito da minacce e aggressioni, l'imprenditore ha raccolto tra parenti e amici 70mila euro e li ha consegnati allo strozzino, che ha però reclamato la somma intera. A quel punto la vittima ha preso coraggio e ha denunciato l'usuraio.

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