Spari in bocca al migrante, gli amici: «Alagiee colpito quando era a terra»

Spari in bocca al migrante, gli amici: «Alagiee colpito quando era a terra»
Martedì 14 Novembre 2017, 15:48 - Ultimo agg. 15:57
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«Non è stata legittima difesa, non è vero quello che si sta dicendo in giro». Gli attivisti dell'Ex Opg Je so pazzo si sono dati appuntamento davanti all'ospedale Cardarelli, a Napoli, dove è ricoverato Alagiee Bobb, il migrante del Gambia di 19 anni, ospite del Centro temporaneo di accoglienza La Vela di Gricignano di Aversa, in provincia di Caserta, a cui uno dei soci della struttura ha sparato in bocca. «Dopo quello che è accaduto - raccontano gli attivisti - gli altri ragazzi ci hanno contattato per chiedere per far emergere la verità». Sono due anni, fanno sapere gli attivisti, che vengono effettuate visite e sopralluoghi nei centri di accoglienza per migranti, per verificare le condizioni in cui vivono. «Lì vivevano in condizioni disumane e la situazione non è isolata - afferma uno di loro - Nessuno dice, per esempio, che Bobb viveva in una stanza ricavata da un bagno».
 


Uno dei testimoni, presente stamattina, ha raccontato di essersi affacciato, mentre era in corso l'incendio, e di «aver visto un uomo armato che diceva a tutti i ragazzi di rientrare nella struttura». Poi, come continua nel suo racconto, «il rumore della pistola e Bobb a terra». «Non ha reagito - ha sottolineato - non ha attaccato nessuno». Venerdì prossimo, i ragazzi dell'ex Opg, insieme con la comunità gambiese, prenderanno parte alla Marcia degli esclusi, in programma a Napoli. Il corteo sfilerà per le strade della città e, come fanno sapere, «prenderanno parte anche studenti, precari, disoccupati».
 
 

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