Il tempio del basket in svendita,
ma nessuno si presenta all'asta

Il tempio del basket in svendita, ma nessuno si presenta all'asta
di Biagio Salvati
Lunedì 11 Gennaio 2021, 08:00
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Nulla di fatto per l’ennesimo tentativo di vendita del complesso sportivo Palamaggiò di Castelmorrone, ricadente nel fallimento della Vittippi, una società in liquidazione nata dall’emanazione del gruppo Maggiò, dichiarata fallita nel 2004 dopo un concordato preventivo non riuscito. Dopo 17 aste andate deserte, lo scorso ottobre il curatore fallimentare, avvocato Raffaele Trotta, ha proceduto per una forma diversa di vendita, ovvero quella cosiddetta «competitiva» destinata al miglior offerente nell’ambito di un preciso «range» che tiene in considerazione come base d’asta l’offerta depositata più alta: per l’ultima asta ufficiale degli scorsi anni, l’offerta minima fu poco più di 4 milioni di euro (dagli iniziali 20 milioni di euro del 2011). Ma anche per questa nuova procedura di vendita competitiva, che era stata fissata l’8 gennaio scorso, non si sono presentati offerenti. Finora, come detto, sono state 17 le aste tenutesi per la vendita dell’immobile sportivo, a partire dall’estate del 2011: in sei anni e mezzo il prezzo base è sceso fino ad arrivare ad un quinto dell’importo iniziale.  

Sull’acquisto del complesso sportivo sono circolate più volte voci di manifestazione di interesse da parte di gruppi imprenditoriali stranieri che non hanno trovato poi un concreto seguito.

La società Vittippi del gruppo imprenditoriale Maggiò propose inizialmente un concordato preventivo che non si è mai potuto formalizzare all’epoca, in quanto vennero meno le azioni di salvataggio annunciate da vari enti, Provincia e Regione Campania costringendo il commissario a chiederne il fallimento poi dichiarato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Va chiarito che, sebbene la società Juve Caserta avesse come socio di maggioranza Maggiò, non ha mai fatto parte del grande gruppo societario essendo una compagine distinta. Intanto, a fine gennaio scadrà il contratto di locazione della curatela fallimentare con la società «Caserta Città del Basket», compagine che conduce in locazione il Palamaggiò di Castelmorrone della quale è socio unico al 100 per cento Raffaele Iavazzi, tramite la quale detiene il 78% della Juve Caserta Srl in liquidazione. In caso di vendita del Palamaggiò, verrebbe a cadere anche il contratto di locazione: l’attuale fitto è verso la scadenza naturale e nulla è certo su un possibile rinnovo o prosieguo.  

La descrizione della vendita del lotto viene indicata come «fabbricati e locali per esercizi sportivi, complesso sportivo di 5046 metri quadrati, costituito da un corpo di fabbrica sede di manifestazioni di spettacolo e da un corpo di fabbrica, adiacente e collegato al primo, che raccoglie i servizi generali e quelli per l’allenamento e preparazione degli atleti. Il complesso dispone complessivamente di 6.357 posti a sedere». Nella vicenda del fallimento, qualche anno fa si è anche intrecciato un episodio che fu all’attenzione della Procura della Repubblica relativo all’ingresso, oramai sospeso, della Fortune Investment & Consulting Ltd, nella compagine sportiva. Si tratta di una vicenda distinta che però era sfociata in un procedimento a carico del manager della società inglese denunciato da un altro «director». Qualche giorno fa è circolata anche la notizia, del tutto infondata, di un presunto raid all’interno della struttura. Le prte aperte, come accertato, erano dovute ad alcune forti raffiche di vento. 

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