Singolare caso di estorsione che ha avuto come protagonista un fiorista di Sant'Arpino che avrebbe preteso uno stand all'interno della famosa manifestazione commerciale dedicata alle coppie in procinto di convolare a nozze denominata «Mia sposa» che si tiene all'interno del centro commerciale Medì a Teverola grazie all'iniziativa dell'imprenditore Marcello Damiano. Un desiderio che gli è costato caro, considerato che aveva deciso di concretizzarlo senza voler pagare la quota di partecipazione.
I carabinieri di Sant'Arpino, in collaborazione con i colleghi della compagnia di Aversa, coordinati dal tenente colonnello Ivano Bigica, hanno, infatti, arrestato Gaetano Morra, 32 anni, fiorista di Sant'Arpino, incensurato.
Insomma, una presenza in questa fiera è ambita per gli incassi considerevoli, come dimostrano le migliaia di presenze registrate e la partecipazione di personaggi di rilievo nazionale come quelle della soubrette Valeria Marini e del modello Akash Kumar. Secondo una ricostruzione effettuata dai carabinieri, che hanno indagato sulla vicenda a seguito di delega dei magistrati della procura di Napoli Nord, il fioraio voleva avere una sua visibilità nella nota kermesse. Voleva questa finestra ma la voleva gratuitamente. Per questo, a settembre scorso, quando il villaggio degli sposi era in allestimento, si sarebbe recato sul posto con l'intenzione di ottenere uno stand gratuito alla fiera Mia Sposa che era in programma per il successivo mese di ottobre, minacciando di sfasciare tutto in caso di mancata concessione di quanto richiesto. Immediata la denuncia degli organizzatori alle forze dell'ordine e l'avvio delle indagini che hanno condotto a raccogliere una serie di prove contro l'uomo, incensurato.
Poco distante dal Medì, i militari della stazione di Teverola, invece, nei giorni scorsi, hanno denunciato in stato di libertà L.I. dipendente dell'ipermercato Iperfamila all'interno del centro commerciale Medì. L'uomo aveva escogitato un sistema per arrotondare lo stipendio. L'indagato, rappresentante sindacale UIL provinciale, addetto alle casse, infatti, effettuava storni fittizi appropriandosi indebitamente di alcune somme di denaro.
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