Strada stracolma di buche,
il Comune batte cassa all'Anas

Strada stracolma di buche, il Comune batte cassa all'Anas
Strada stracolma di buche, il Comune batte cassa all'Anas
di Giuseppe Miretto
Lunedì 6 Gennaio 2020, 16:54 - Ultimo agg. 16:58
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Sorpresa, il Comune fa causa all’Anas. È scontro sulla sicurezza delle statali dismesse e prive di manutenzione ordinaria e straordinaria: Maddaloni vuole i danni, gli arretrati e pure gli indennizzi mai versati dall’ente gestore delle strade nazionali. Non capita tutti i giorni che, tra enti, ci si citi in giudizio: ora, il Comune pretende dall’Anas tutte le «indennità pari alla spesa di manutenzione, obbligatoria e sostenuta, più la restituzione di tutti i canoni versati dai privati (titolari di contratti concessori) spettanti per legge all’ente locale».

È scontro su tutti i fondi che, dal 2000 ad oggi, l’Anas non ha mai versato, a titolo di indennizzo, per la manutenzione degli oltre otto chilometri di tratte di statali (interne al centro abitato) cedute al comune. Ma il passaggio di consegne, sia della statale numero 7 Appia che della statale 265 dei Ponti della Valle, non è mai coincisa con un’attività di manutenzione concertata tra il comune nel ruolo di esecutore e l’Anas quale controllore e cofinanziatore. Una carenza di interventi e di applicazione delle norme che hanno creato una situazione grave. Tanto che il degrado delle infrastrutture, sia sulla tratta dell’Appia (tra Maddaloni e Cervino) che sulla statale 265 (tra Maddaloni e Valle di Maddaloni), è fuori controllo grazie al dissesto del manto stradale, mancanza di irreggimentazione delle acque piovane, al degrado della struttura delle carreggiate, della vetustà delle immissioni a raso e degli incroci.

I rischi sono oltre il livello di guardia. E scatta la mobilitazione. «Per realizzare un adeguamento strutturale e la messa in sicurezza –annuncia il sindaco Andrea De Filippo- serve almeno un milione di euro di investimenti che il comune non ha. Abbiamo scovato dagli archivi comunali che dal 2000, con pari e gravi responsabilità comune e Anas, non hanno adempiuto agli obblighi di legge. È arrivato il momento di mettere fine a questo sconcio amministrativo e finanziario». Il comune batte cassa. Le norme sono dalla sua parte: spetta ai comuni indennità di manutenzione pari a quella sostenuta su tronchi attigui (gestiti dall’Anas) con caratteristiche analoghe. «In 20 anni non abbiamo visto un soldo - conclude il sindaco - andremo in Tribunale se non arriveranno risposte».

L’alternativa allo scontro è una sola: ribaltando il dettame che impone ai comuni l’obbligo di intervenire e all’Anas quello di indennizzo postumo, presentano all’Anas un progetto di «adeguamento funzionale che cancelli tutti le criticità». Maddaloni e Valle di Maddaloni chiedono un intervento di riqualificazione su una sede stradale. «In aggiunta –scrivono i sindaci Andrea De Filippo (Maddaloni) e Francesco Buzzo (Valle di Maddaloni), su mandato dei rispettivi consigli comunali- queste strade vetuste sono diventate collegamento di primaria importanza tra le provincie di Benevento e Caserta». Ma il fatto davvero innovativo è che i due sindaci e le due comunità non si fermano alle recriminazioni. Hanno chiesto un confronto con il capo dipartimentale regionale dell’Anas. Su mandato della Prefettura vogliono discutere del «piano di messa in sicurezza presentato dai due comuni».
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