Svizzera del clan, arresti disposti
per i tre figli del boss defunto

Primogenito sotto accusa per estorsione e lesioni personali aggravati dalla finalità di agevolare la camorra

Pignataro Maggiore
Pignataro Maggiore
Marilu Mustodi Marilù Musto
Venerdì 13 Gennaio 2023, 11:07 - Ultimo agg. 18:57
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Sono stati arrestati e si trovano in carcere Pietro, Antonio e Felicia Ligato, i tre figli del capoclan defunto della camorra casertana Raffaele Ligato. Pietro, in particolare, era uscito dal carcere nel 2017 e pare avesse ripreso a "dominare" sulla sua zona con l'aiuto dei fratelli. Le misure cautelari sono state eseguite dai carabinieri nell'ambito di un'indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e ha fatto emergere l'operatività del gruppo nell'area  di Pignataro Maggiore, nel Casertano, e dintorni definita la «Svizzera del clan». Con loro è stato arrestato (domiciliari) anche Fabio Papa, nato a Formia, di 49 anni.

Per ricostruire la storia della famiglia Ligato bisogna riavvolgere il nastro fino al 1983, quando Raffaele Ligato  prende parte all'omicidio di Franco Imposimato, il fratello del giudice istruttore Ferdinando che, all'epoca, stava per scoprire il nascondiglio della latitanza del capomafia Pippo Calò a Roma.

Una ricostruzione che affonda radici fino a 40 anni fa e che arriva ai nostri giorni. 

Ed ecco che, a distanza di quattro decenni, rispunta la famiglia mafiosa dell'area casertana più chic: secondo le accuse, i Ligato sarebbero ancora molto attivi: si tratta di un clan che si è ricompattato attorno alla figura di Pietro Ligato, dopo la scarcerazione avvenuta sei anni fa. Il gruppo avrebbe iniziato a batter cassa, a «segnare» il territorio con le estorsioni e a minacciare eventuali concorrenti con l'intento di voler occupare lo «spazio criminale». Almeno fino a questa mattina, quando i carabinieri del nucleo investigativo di Caserta e della compagnia di Capua sono andati ad arrestare Pietro, notificandogli l'ordinanza del gip di Napoli Fabrizio Finamore per i reati di estorsione e lesioni personali aggravati dalla finalità di agevolare la camorra.

Altre due ordinanze sono state eseguite in carcere, dove sono detenuti per altra causa i fratelli di Pietro, ovvero Antonio e Felicia. Ai domiciliari, funque, anche il presunto affiliato Fabio Papa.

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