Tam Tam basket, disco verde alla squadra under 14 di Castelvolturno

Tam Tam basket, disco verde alla squadra under 14 di Castelvolturno
Giovedì 9 Novembre 2017, 18:34
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La deroga della Fip non è ancora arrivata ma è questione di giorni: il Tam Tam basket, la squadra composta da figli di immigrati africani nati e cresciuti a Castelvolturno (Caserta) ma privi della cittadinanza italiana, potrà partecipare al campionato under 14 regionale in deroga al regolamento che dispone che ogni team non possa schierare più di due stranieri. «È una vittoria di tutto lo sport», esulta coach Massimo Antonelli, confermando all'ANSA di aver appena ricevuto la notizia dal comitato regionale della Federbasket.

Per il lieto fine definitivo è solo questione di giorni, il tempo che i tecnici della Fip mettano nero su bianco la deroga. Ma il via libera di fatto c'è già ed è stato annunciato dal comitato regionale della Federbasket. Per i ragazzi è la soluzione a un caso, scoppiato oltre un mese fa, e che aveva fatto discutere l'opinione pubblica approdando anche sul tavolo di Governo e Parlamento.

Antonelli ha ricevuto la notizia direttamente dal presidente del comitato regionale della Fip Manfredo Fucile.
Probabilmente la prima giornata di campionato salterà per ragioni burocratiche, il tempo necessario per esaminare la documentazione degli undici ragazzi in squadra, tutti figli di immigrati. «Non stiamo nella pelle - prosegue coach Antonelli - dovremmo esordire sabato 18 in casa, una giornata dopo gli altri, ma va bene così. E anche se siamo un pò in ritardo rispetto alle altre squadre, per noi conta esserci più che vincere». La soddisfazione di Antonelli va oltre il fatto sportivo in sè: «Penso che non sia solo una vittoria mia - spiega - ma per tutto il movimento e per tutti i ragazzi che di fatto sono italiani pur non avendo la nostra cittadinanza. Siamo felicissimi, ringrazio Coni e Fip che hanno compreso il nostro caso, il ministro Lotti, i media che ci hanno appoggiato con passione, e i tanti che hanno spinto la cosa sui social capendo che parliamo di ragazzi che sono italiani a tutti gli effetti per nascita, lingua e costumi. E che - conclude il coach aprendosi in un sorriso - parlano pure napoletano».
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