Terra dei fuochi, siti inquinati e tumori:
il ciclo dei rifiuti sotto la lente

Terra dei fuochi, siti inquinati e tumori: il ciclo dei rifiuti sotto la lente
di Ornella Mincione
Martedì 27 Luglio 2021, 08:55 - Ultimo agg. 20:06
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Il rischio di insorgenza di neoplasie basato sullo studio «ecologico», associato all'Indice di pressione ambientale comunale (Ipc) e a quello di deprivazione socio economica. Risultato: un più alto livello di rischio associato all'Ipc per le donne di Marcianise e San Marco Evangelista di sviluppare un tumore allo stomaco. A seguire, un eccesso di rischio, ma degno di un'osservazione più attenta nel tempo perché non palesemente correlato all'Ipc, per il tumore alla vescica nei maschi a San Marco Evangelista; tumore al polmone per i maschi residenti nei comuni di Marcianise e Mondragone; tumore alla mammella per le donne di Marcianise e San Prisco. Questi rappresentano soltanto una parte dei dati elaborati dal gruppo di lavoro coordinato dal referente del Registro dei tumori della Regione Campania Mario Fusco. Un gruppo nato dal protocollo d'intesa siglato da cinque istituzioni, Procura di Santa Maria Capua Vetere, Asl di Caserta, Arpac, Osservatorio epidemiologico della Regione Campania e istituto zooprofilattico della Campania. Scopo di questa collaborazione è individuare le possibili relazioni tra questi dati appunto con l'insorgenza delle neoplasie sia in età adulta che pediatrica. 

Ieri mattina il risultato di tali indagini (tra l'altro in continuo sviluppo) è stato presentato nell'aulario dell'università della Campania Luigi Vanvitelli, a Santa Maria Capua Vetere. All'incontro hanno partecipato il capo della Procura Maria Antonietta Troncone; il vice presidente della giunta della Regione Campania Fulvio Bonavitacola; il coordinatore del Registro tumori della Regione, Mario Fusco; il direttore dell'Osservatorio epidemiologico della Regione Campania, Angelo D'Argenzio; il direttore generale dell'Asl di Caserta Ferdinando Russo; il direttore del Registro dei tumori infantili, Francesco Vetrano; il direttore del Registro tumori dell'Asl di Caserta, Agostino Perillo; Luigi Stefano Sorvino dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania; Antonio Limone dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno; il colonnello Antonio Zumbolo, componente del gruppo di lavoro Terra dei Fuochi e comandante del Centro addestramento del gruppo forestale dei carabinieri.

È stato il procuratore Troncone a evidenziare come «lo studio risente della plurifattorialità» e che tale studio si pone come risposta ai termini di un «disastro ambientale che introduce il tema degli effetti negativi sulla salute dei cittadini», in relazione a un ciclo di smaltimento di rifiuti che «dovrebbe essere più regolare e con impianti più adeguati». Così Troncone ha introdotto colui che ha presentato il lavoro e i risultati, il coordinatore Fusco: «Il comune di Marcianise torna più frequentemente di altri comuni», 80 quelli studiati. Per Fusco, «è da valutare che si tratti dell'area industriale della provincia di Caserta. È in corso però anche lo studio della vasta area di Lo Uttaro e dell'area della Saint Gobain».

Questo tipo di indagine è differente perché «si concentra su microaree, non su macro aree sulle quali lo studio potrebbe essere distorcente», ha detto il coordinatore. «Porteremo questo metodo a livello nazionale - ha detto Limone dell'Istituto zooprofilattico - È sempre crescente l'attenzione per le patologie ambiente correlate».

Per Bonavitacola, «è necessario ripristinare il rispetto per la scienza e i dati scientifici». La Regione Campania, per il direttore del Registro tumori regionale D'Argenzio, è la regione più studiata. Nel 2020 è stata istituita l'unità di coordinamento e nel maggio del 2021 è stato individuato Carditello come sito di elaborazione e osservazione dei dati. 

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Dati per il cui studio non c'è mai stata la collaborazione di tutte le istituzioni sanitarie, giuridiche e politiche fino ad oggi: «Il cancro è una malattia complessa e complicata e che sarà sempre più fonte di interesse. Oltre alla straordinaria collaborazione di oggi, è necessario in un futuro l'aiuto dei medici di Medicina generale che faranno rapporti specifici al Registro dei tumori, come prime antenne per capire le associazioni di fattori in determinati siti», ha detto poi il direttore generale dell'Asl Russo. Tra i siti, «abbiamo studiato quello Bortolotto di Castel Volturno e Lo Uttaro a Caserta. È quest'ultimo - ha spiegato Sorvino - è stato più interessante: di questo abbiamo dati delle attività industriali, per ogni singola particella catastale, nei quattro comuni coinvolti (Caserta, San Marco Evangelista, Marcianise e San Nicola la Strada). Abbiamo iniziato questo lavoro anche nel sito di Maruzzella». Ma è il colonnello Zumbolo a evidenziare che oggetto di indagine sono «ottomila ettari di terreno, per un totale di 12mila particelle». 

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