Porte chiuse alla Reggia di Caserta. È questa l'immagine che il monumento più amato e discusso della città riverbera di sè, ultimamente. E mentre intorno è tutto uno scintillio di addobbi e promozioni che almeno ci provano a invogliare visitatori e turisti a scegliere Caserta, la Reggia si smarca e serra le porte. Non solo alle vigilie di Natale e Capodanno, che capitano quest'anno di martedì ossia nella giornata di chiusura settimanale dei monumenti, ma anche sulla collezione Terrae Motus di Lucio Amelio.
Ed è stato proprio su quest'ultima porta chiusa decisa dalla direttrice Tiziana Maffei che la città è esplosa. È stata sull'agorà facebook che sono piovuti attacchi, polemiche, confronti con le passate gestioni Reggia, dati statistici su presenze turistiche in città quest'anno rispetto agli anni scorsi, insomma tutto il dire possibile a valle della conferenza stampa di presentazione del calendario eventi natalizi alla Reggia. Ed è stato proprio durante la conferenza stampa di ieri che la Maffei ha spiegato le ragioni di tali chiusure, ma le ragioni non hanno convinto gli internauti. Il primo è stato Franco Capobianco tra i protagonista della vita politica casertana degli ultimi decenni, che sulla sua pagina facebook scrive: «L'architetto Tiziana Maffei: ...ho trovato una situazione disastrosa..!. Così ebbe a dire la Direttrice al suo insediamento (marzo 2019). Ora che fa? Serra i cancelli di Palazzo Reale alla vigilia di Natale e Capodanno, motivando e scaricando su una programmazione anch'essa disastrosa di quelli che l'hanno preceduta. Da marzo scorso alla conferenza stampa era troppo tardi per cambiarla. La chiusura di Terrae Motus, domando: espone la Reggia a eventuali azioni che ridiscutano l'originaria donazione? NB: le opere della collezione medesima di proprietà della Fondazione Amelio: lego alla Reggia di Caserta a condizione che esse siano esposte in permanenza».
E si scatenano i commenti a valle del post di Capobianco, tra detrattori della nuova direzione Reggia e sostenitori della qualità di alcune scelte ben lontane da quelle dell'ex direttore Felicori. E ancora una volta la Reggia divide la città e si divide da essa. Eppure c'è un unico elemento che trova tutti, o quasi, d'accordo contro la Reggia: la mancata programmazione e comunicazione alla città. Lo rimarca Francesco Marzano, titolare di un'agenzia di viaggi e tra i soci sostenitori dello sportello d'informazione turistica Welcome Caserta: «Chiude Terremotus e tutto senza comunicare nulla alle Aziende». Un commento secco che non lascia molto spazio alle spiegazioni addotte dalla Maffei sul fronte del tempo a disposizione per fare tutto. «In effetti di tempo ne ha avuto - commenta Stefania Modestino, ex di Giunta Marino - a marzo si programma per Natale con ampio margine». E sul rischio che la chiusura della mostra, insieme all'ultimo allestimento deciso dall'ex direttore della Reggia Mauro Felicori, fornisca l'ulteriore pretesto a Napoli per strappare la mostra a Caserta, interviene il critico d'arte Massimo Sgroi: «Terrae Motus è installata talmente male che chiunque capisce qualcosa di arte contemporanea inorridisce. Personalmente ne ho parlato spesso con gli eredi di Lucio Amelio, ovvero la Fondazione Amelio, ma nessuno li consulta mai. Per informazione, dopo la morte di Lucio sono stato chiamato come curatore della galleria per alcune mostre dalle sorelle di Lucio. Io ed Andrea Viliani ci eravamo offerti di reinstallare Terrae Motus gratis. Ma nulla da fare, ne per l'ex direttore Felicori ne per l'attuale Maffei».
«Terrae motus» chiusa,
tradita l'eredità di Amelio
di Mariamichela Formisano
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Venerdì 6 Dicembre 2019, 14:00
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