Terrorismo. Il tunisino Khemiri: «Mi sono allontanato dall'Isis quando ha colpito innocenti»

isis San Marcellino
isis San Marcellino
di Marilù Musto
Martedì 9 Agosto 2016, 07:05
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San Marcellino. Se un camion uccide a Nizza 84 persone, molti bambini, tutti innocenti, allora è giunto il momento lasciarsi alle spalle l’Isis. Quando, invece, il conflitto Isis-Assad coinvolge solo la Siria, allora è il caso di «tifare» per l’autoproclamato Stato Islamico. E poco importa se intanto a morire sono i siriani: molti innocenti, tantissimi bambini. Ecco la doppia morale di Mohammed Khemiri, tunisino di San Marcellino, arrivato in Italia su un barcone nel 2005 e in pianta stabile nel paesino dell’agro aversano. Da un lato, Khemiri si sarebbe definito simpatizzante «politico» dei terroristi nei confini siriani, dall’altro «traditore» dei fondamentalisti dell’ultima ora quando le bombe oltrepassavano la linea di confine. La sua difesa, ieri, davanti ai magistrati della Procura e del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sarebbe stata scandita da una parziale ammissione di aver tifato ideologicamente per il fine politico dell’Isis, ma anche dal racconto dell’allontanamento successivo dalle logiche della jihad intesa come Guerra Santa dall'Isis.
Il tunisino accusato assieme ad altri quattro di utilizzo di documenti falsi per restare in Italia, ha risposto con precisione alle domande sulle false fatture trovate nella sua abitazione. Fatture con cui cercava di ottenere il permesso di soggiorno per i suoi connazionali: «Si trattava di documenti per i rinnovi di permessi - ha dichiarato al giudice Gabriella Casella e al procuratore aggiunto Antonio D’Amato - ho solo fatto un piacere a due amici, non sono un truffatore nè un falsario».Khemiri resta in carcere, ma il suo verbale redatto in carcere ora sarà trasmesso in Procura a Napoli. 
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