Nell'ex Whirlpool 675 occupati
con il polo delle batterie al litio

Nell'ex Whirlpool 675 occupati con il polo delle batterie al litio
di Enzo Mulieri
Sabato 16 Gennaio 2021, 07:15 - Ultimo agg. 07:41
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Per l’area ex Indesit di Teverola nuove occasioni di sviluppo, secondo gli ultimi clamorosi annunci a livello istituzionale. Ieri, al ministero dello Sviluppo, alla presenza della sottosegretaria di Stato Todde, una nuova iniziativa imprenditoriale è stata presentata, finalizzata sia alla creazione di nuovi posti di lavoro sia per il reimpiego del personale della Whirlpool. 

In particolare è stato il gruppo Seri, già impegnato nel progetto di reindustrializzazione denominato Teverola 1, che si è dimostrato intenzionato a dar vita alla fase numero 2 del programma dal momento che Investirà in loco nuove risorse per il recupero delle batterie a litio, con ben 675 assunzioni. All’incontro, in videoconferenza, il manager Vittorio Civitillo, amministratore delegato del gruppo, ha infatti illustrato il progetto di una Gigafactory (sostenuto con un finanziamento europeo di 505 milioni) che si prefigge l’obiettivo di produrre nel prossimo triennio un volume di accumulatori al litio per 8 gigawatt. Quest’intervento darà continuità al processo di reindustrializzazione dell’area aversana che, a detta del manager, terminerà la fase di startup entro questo mese con l’inserimento delle 75 maestranze provenienti dal magazzino Whirlpool di Carinaro e con altre 50 assunzioni entro questo primo trimestre 2021. 

Il progetto sarà ancor piu importante per dimensione e per ambizione produttiva rispetto al primo (Teverola 1, per l’appunto) non fosse altro perché offrirà lavoro per ulteriori 550 persone entro il secondo semestre 2023, di cui cento destinate ad assorbire le residue eccedenze del magazzino di Carinaro.  

Il piano industriale appare forte, secondo gli addetti, non solo per il fatto di insistere in un settore innovativo e importantissimo per l’economia nazionale, nell’ambito del più generale processo di elettrificazione della mobilità, ma anche per la promozione di attività di verticalizzazione dei processi importantissima grazie a una serie di partnership che partono dalla estrazione della materia prima in Argentina e arrivano fino alle applicazioni negli ambiti della mobilità, innanzitutto navale, dello storage, delle infrastrutture di ricarica e delle applicazioni militari.

Per tanti aspetti, allora, l’operazione Seri può considerarsi di sicuro affidamento per le ricadute su di un territorio come quello casertano che nel recente passato è stato martoriato da gravi crisi industriali, nonchè per i potenziali benefici che indirettamente ne potranno derivare per altri settori inerenti le attività di elettrificazione-.

«È una buona notizia - ha considerato Antonio Accurso leader della Uilm Campania - perché nel casertano si apre una fabbrica che sarà un asset strategico per il Paese nel campo delle nuove tecnologie.

Noi vigileremo anche a livello istituzionale perché i tempi vengano rispettati e gli obiettivi raggiunti». Fiduciosa anche la Fiom: «L’iniziativa rappresenta un’opportunità unica per il Sud - ha commentato il segretario di Caserta, Francesco Percuoco - intorno a cui si può costruire una nuova filiera industriale. Adesso è necessario che le istituzioni diano tutto il supporto indispensabile per il gruppo Seri Industrial. Non è affatto secondario il convincimento che l’insediamento potrà rappresentare anche un’opportunità occupazionale per il territorio a partire dall’assorbimento dei lavoratori in esubero di Carinaro». Per la Fim Cisl è prioritario il percorso attuativo del progetto:; proprio per questo è stato chiesto da una parte l’attivazione di una cabina di regia, dall’altra un incontro anche con la multinazionale statunitense».

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