Le tombe di rifiuti intralciano
i cantieri della tratta ferroviaria

Le tombe di rifiuti intralciano i cantieri della tratta ferroviaria
di Giuseppe Miretto
Lunedì 13 Gennaio 2020, 08:27
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Troppi rifiuti sepolti ostacolano l'avanzamento della nuova linea ferroviaria Bari-Napoli. Si lavora anche di domenica per salvaguardare l'attività ordinaria dei cantieri. Ieri, le imprese autorizzate da Rfi hanno messo in campo una vera e propria task force straordinaria: scavatori, personale e Tir telonati per la rimozione selettiva dei rifiuti speciali inumati sotto forma di plastica, rifiuti solidi urbani, scarti di lavorazioni.

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Mezzi d'opera al lavoro per sgombrare i terreni limitrofi all'Appia. Mentre l'amianto, raccolti in sacchi a norma detti big bang, è stato stivato in un'area recintata. Si attendono le valutazioni, anche dell'Arpac, per l'allontanamento verso discariche autorizzate. Si tratta di un grande accumulo, prodotto negli anni, composto da tubi, canne fumare e eternit ondulate prevalentemente ridotte in brandelli. La rimozione è molto più complicata de previsto per il rispetto del rigido disciplinare ambientale. L'operazione sconcerta il sindaco Andrea De Filippo.

«Negli stessi luoghi commenta- solo spostandosi di qualche centinaio di metri in linea d'aria, l'amministrazione è stata costretta ad intervenire nelle scorse settimane per ripulire le strade da cumuli di rifiuti ed ingombranti di ogni genere che invadevano la carreggiata in via Lamia, a pochi passi dalle abitazioni, con grave rischio per la salute pubblica». La situazione sta assumendo dimensioni surreali: nei medesimi spazi o comunque lungo lo stesso tracciato, Rfi ha rinvenuto importanti vestigia archeologiche: ampi tratti dell'Appia antica, una necropoli intatta e molte tombe. «In contemporanea ripete il sindaco- mentre si riscrive la storia antica del nostro territorio, affiora anche quella recente. Ed è una storia sconcertante: il nostro sottosuolo, grazie alla mancanza di controlli e a imprenditori senza scrupoli, è stato disseminati di cimiteri di veleni. Non c'è area che ne sia immune». E infatti, lungo tutti i terreni espropriati da Rfi è stato necessario effettuare bonifiche come in via Lima dove sorgerà il raccordo dei nuovi binari con la linea storica Caserta-Napoli. Il rinvenimento, inatteso nelle proporzioni, ha mobilitato l'Ufficio ecologia e l'Ufficio tecnico del Comune di Maddaloni. Ma ha generato anche sconcerto in chi in quelle zone ci vive.

«Sta affiorando commenta Gaetana Crisci (consigliere comunale di Campania in Movimento)- l'effetto dell'omertà e dell'ignoranza di chi, probabilmente negli anni '90 e a seguire, ha permesso, per pochi spiccioli che nei propri terreni venissero interrati tonnellate di rifiuti tossici. Mi auguro che queste persone ritrovino il buon senso costituendosi e indicando agli inquirenti altri cimiteri sotterranei. Ma tutto questo non succederà perché in Italia e in particolar modo a Maddaloni esiste un principio onnipresente che sembra aver preso i caratteri di virtù: l'Omertà. Omertà dei cittadini, omertà della politica, omertà dei tecnici, omertà dei padri di famiglia». E proprio perché il silenzio regna sovrano, dalle opposizioni arriva la proposta di «riattivare la Consulta dell'Ambiente (aperta alla società civile), l'unico organo davvero legittimato a costituirsi come parte civile in un eventuale processo e una vera sensibilizzazione della nostra comunità».
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