Attimi di terrore a Teano, dove la partita tra lo Zupo padrone di casa ed il Casal di Principe, valida per la dodicesima giornata del campionato di Promozione, stava per tramutarsi in tragedia. A pochi minuti dal triplice fischio, infatti, con gli ospiti in vantaggio per 1-0, in seguito ad un durissimo scontro areo con un calciatore avversario, il difensore rossoverde Muhammed Danso si è accasciato al suolo, perdendo i sensi. In quel momento, l'infaticabile giocatore dell'undici sidicino si trovava nella metà campo offensiva. Sul rinvio dal fondo di Mesolella, estremo difensore rossoverde, Danso ha cercato di spizzare il pallone di testa. Il suo marcatore, però, lo ha involontariamente colpito alla nuca.
Dopo il tremendo scontro, il calciatore teanese è crollato sulle ginocchia, svenendo sul terreno di gioco.
A peggiorare ulteriormente una situazione a dir poco drammatica, ci ha pensato il direttore di gara. Mentre tutti i calciatori piangevano e si disperavano, l'arbitro ha infatti indicato il proprio orologio, come se volesse far intendere che il giocatore a terra stesse perdendo tempo. Una mossa stupida e provocatoria, che ha scatenato l'ira dei presenti. Alcuni, infatti, hanno invaso il campo, avvicinandosi minacciosamente al direttore di gara.
Dopo alcuni attimi di delirio, Danso ha ripreso conoscenza. Il ragazzo è stato portato all'ospedale di Piedimonte Matese, dove è stato sottoposto ad alcuni accertamenti.
Nella giornata di ieri, il tuttofare dell'undici rossoverde è tornato a casa. Il lieto fine di questa storia, però, non può e non deve far dimenticare le enormi lacune della società sportiva teanese. Gli incidenti nel calcio sono all'ordine del giorno. È inaccettabile, però, che durante le gare al vecchio comunale non vi sia mai un'ambulanza e un'equipe medica, a differenza di quasi tutti i campi del casertano. Il modo di fare sport è cambiato a 360 gradi. I dirigenti teanesi non possono pensare di gestire il calcio locale nello stesso modo in cui lo si faceva venti anni fa.
Questo immobilismo rischia di compromettere la sicurezza degli atleti. Se qualcuno non vuole più stare al passo con i tempi, forse è meglio che si faccia da parte.