Trentola Ducenta, ragazzi aggredirono uomo con una mazza ferrata: cinque arresti

Gli arrestati sono indagati per tentato omicidio in concorso, lesioni personali aggravate e danneggiamento in concorso

Il colpo sull'auto
Il colpo sull'auto
Marilu Mustodi Marilù Musto
Martedì 28 Febbraio 2023, 13:50 - Ultimo agg. 1 Marzo, 07:51
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«Uccidilo, uccidilo!», così urlava uno dei cinque arrestati - tre ragazzi e due adulti - che nel settembre 2022 aggredirono un uomo dopo una lite. Quattro di loro sono ora in carcere, mentre uno è ai domiciliari. L'ordinanza, emessa dal gil del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura di Aversa, è stata eseguita oggi dai carabinieri di Trentola Ducenta, insieme agli uomini del Nucleo operativo e radiomobile di Aversa e del Nucleo Cinofili di Sarno. Gli arrestati sono indagati per tentato omicidio in concorso, lesioni personali aggravate e danneggiamento in concorso. In manette sono finiti Pietro e Angelo Licari, Baldassare e Pietro Licari (quest'ultimo di 66 anni) e, infine, Matteo D'Angiolella originario di Marcianise. 

L'aggressione ai danni dell'uomo, poi ricoverato in gravissime condizioni nel pronto soccorso della clinica Pineta Grande di Castel Volturno, era scattata, secondo quanto ricostruito dalle indagini, a seguito di una lite tra il figlio della vittima e altri soggetti di Trentola Ducenta, degenerata in un'ulteriore violenta aggressione ai danni del padre di uno dei giovani. Quest'ultimo è stato colpito violentemente e ripetutamente alla testa con una mazza ferrata, tanto da essere sottoposto ad un'operazione neuro-chirurgica d'urgenza, riportando una frattura del cranio con conseguente emorragia epidurale. A causa delle gravissime ferite riportate, la vittima è entrata in coma farmacologico.

Anche i figli, in seguito all'aggressione subita, hanno riportato trauma cranico, trauma facciale e traumi alle braccia. L'indagine ha permesso di individuare gli autori del violento pestaggio, posto in essere, secondo gli investigatori, con la chiara volontà di uccidere e di arrecare il maggior danno possibile, danneggiando anche l'auto delle vittime, operando con violenza inaudita scatenata da un futile motivo quale un litigio tra due giovani ragazzi.

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