Tribunali, 13 nuovi magistrati
tra Napoli Nord e Santa Maria

Tribunali, 13 nuovi magistrati tra Napoli Nord e Santa Maria
di Marilù Musto
Sabato 6 Aprile 2019, 12:30
3 Minuti di Lettura
Il colloquio a febbraio con il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, durato circa due, ha dato i suoi frutti. Cinque magistrati sono approdati in Procura a Napoli nord e riempiranno l'organico che prevede la presenza di 27 pubblici ministeri. Non solo. Otto giovani magistrati (due per la sezione Lavoro, due per il settore penale, due per il civile e tre per la Procura della Repubblica) hanno giurato ieri nell'aula della Corte di Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Davanti alla presidente Gabriella Casella, al procuratore Maria Antonietta Troncone, le otto toghe Mot (già uditori giudiziari), provenienti da altre sedi, hanno ricevuto la presa di possesso delle funzioni giudiziarie.
 
Si tratta di Rosa Capasso e Federica Ronsini (giudici del Lavoro), Marzia Pellegino e Valerio Riello (giudici della prima e della terza sezione penale), Alessandra Tedesco (giudice della sezione civile) e Chiara Esposito, Gionata Fiore e Luisa Turco, tutti magistrati con funzioni di sostituto procuratore. Otto più cinque, dunque. Questi ultimi giunti ieri a Napoli Nord hanno giurato nell'aula intitolata al giudice Rosario Livatino. Sono José Criscuolo e Veronica Soriano, che si occuperanno dei reati sulla sicurezza ambientale, territoriale e dei luoghi di lavoro, e Sabrina Navarro, Maria Carmen Quaranta e Giuseppe Vitolo, che faranno parte della sezione specializzata nel contrasto ai reati ai danni delle fasce deboli, con riguardo ai reati ai danni di donne e minori. «Ora ne sono finalmente 26 - spiega il capo dell'ufficio di Napoli nord ad Aversa, Francesco Greco - manca uno per completare la tabella, ma in questo momento spero non vadano via altri. Certo, la partenza del magistrato Diana Russo verso Velletri è stata una perdita per noi. Fu lei ad aprire, in senso figurativo, le porte qui ad Aversa nel 2013». E così, saluti per le partenze a parte, nel castello aragonese di Aversa senza parcheggio e senza aule di udienza spaziose, si torna a studiare nel silenzio degli uffici con un numero in più di forza lavoro.

Ora, non resta che sciogliere altri nodi: quello della carenza di agenti della polizia giudiziaria ad Aversa, ne sono solo 26 su una previsione di 60. E poi, c'è il problema delle aule-bunker, carenti o non funzionanti. Un dilemma, quest'ultimo, raccontato nelle sue difficoltà dalla presidente del tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo al ministro Bonafede.

Ciò che manca a Napoli nord sono anche le sedie. Problema semplicissimo, a prima vista. Ma non ancora risolto.

Ma qualcosa per gli avvocati è cambiato dopo il colloquio con Bonafede? «No. Tutto è rimasto tristemente com'era», sbotta Felice Belluomo, presidente della Camera Penale. «Abbiamo organizzato un'assemblea con i rappresentati di Procura, Tribunale e Cancelleria (Domenico Airoma, Giuseppe Ciampa e Vincenzo Coppola), e abbiamo firmato un documento da inviare al ministro». «È assurdo che un tribunale nato per alleggerire Napoli si debba poi appoggiare a Napoli per le udienze, per motivi funzionali. Non è possibile svolgere, infatti, processi con 10 imputati in stanze piccolissime, qui ad Aversa. Chiediamo di aprire due aule al piano terra, possibilmente più ampie».
© RIPRODUZIONE RISERVATA