Dopo la tragica morte di Francesca Compagnone, ventottenne di Riardo uccisa da un colpo d'arma da fuoco nella serata di mercoledì, la comunità locale, ancora sconvolta dall'accaduto, resta in attesa di risposte da parte delle istituzioni e delle forze dell'ordine. Ieri, però, ci sono state alcune importanti novità circa la terribile vicenda. Il giudice per le indagini preliminari di Santa Maria Capua Vetere, infatti, ha disposto la scarcerazione per Vicol Ciprian, il ventitreenne di origine moldava che, nella notte del 26 ottobre, ha premuto il grilletto, uccidendo la povera ragazza.
Nella mattinata di sabato, il giovane studente del conservatorio di Napoli, residente a Riardo già da diverso tempo, è stato interrogato nuovamente nel tribunale sammaritano. Ancora una volta, il ragazzo di origine moldave, davanti agli inquirenti, ha confermato quanto già aveva dichiarato nei giorni scorsi. Stando alla sua versione dei fatti, Francesca sarebbe morta a causa di un terribile gioco finito in tragedia. Ciprian ha, infatti, spiegato che non aveva alcuna intenzione di fare del male alla propria amica; stando alle sue dichiarazioni, dunque, il colpo sarebbe partito accidentalmente. Al termine dell'interrogatorio, quindi, il gip di Santa Maria ha disposto la scarcerazione del ventitreenne. Quest'ultimo si trovava agli arresti domiciliari dalla mattina di giovedì, dopo essere stato ascoltato dagli inquirenti per la prima volta. Ora resterà indagato a piede libero. Continuano, dunque, le attività investigative dei carabinieri di Capua, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Le dichiarazioni rilasciate dal ventitreenne, infatti, non hanno convinto del tutto i pm che stanno lavorando al caso. Proprio per questo motivo, già dal pomeriggio di venerdì, i militari dell'arma capuana continuano a seguire due piste, ovvero quella dell'omicidio colposo ma, anche quella dell'omicidio volontario. Stando alle indiscrezioni delle ultime ore - anche se al momento nessuna ipotesi è stata ancora accertata - sembrerebbe che il lavoro degli inquirenti si stia concentrando principalmente su questa seconda pista. La sensazione, in città, è che questa terribile storia sia solo agli albori. Se effettivamente l'ipotesi dell'omicidio volontario, nei prossimi giorni, dovesse essere accertata, lo scenario delineatosi fino ad ora cambierebbe totalmente. In attesa di una risposta certa da parte delle forze dell'ordine che stanno seguendo il caso, la notizia riguardante la scarcerazione di Ciprian Vicol ha suscitato l'indignazione di molti abitanti riardesi e non solo.
«Questa è la giustizia italiana», hanno dichiarato alcuni cittadini del posto e dei comuni limitrofi, «così si manca di rispetto alla povera ragazza ed alla sua famiglia». Naturalmente si tratta per lo più di commenti a caldo, rilasciati da una comunità ancora scossa e sconvolta da quanto accaduto nella maledetta notte di mercoledì scorso in via Sant'Antonio Abate. Nel frattempo, sempre nella giornata di ieri, sono stati rivelati anche alcuni dettagli circa lo svolgimento dell'autopsia. Il corpo della vittima si trova presso l'istituto di medicina legale dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, dove nel pomeriggio di lunedì 31 ottobre, intorno alle ore 15, verrà sottoposto all'esame autoptico. I militari dell'arma, una volta ottenuti i risultati, sperano di poter chiarire ulteriormente la dinamica del tragico episodio. Resta ancora da stabilire, invece, la data in cui l'intera comunità riardese potrà dare l'ultimo saluto alla sua Francesca. Presumibilmente, i funerali della giovane si terranno non prima di giovedì. Quasi certamente, per la tristissima occasione, la fascia tricolore locale, Armando Fusco, proclamerà il lutto cittadino. All'ultimo saluto che gli abitanti di Riardo dedicheranno alla povera ventottenne, inoltre, parteciperanno senz'altro anche le vicine comunità di Teano e Pietramelara, città di origine di Nino e Maria, i genitori di Francesca, straziati dal dolore della terribile perdita.
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