Per raggiungere le librerie più vicine dovrebbe percorrere 35 chilometri. Così Carlo Amendola, guida ambientale escursionistica associata Aigae, ha deciso di rispolverare il suo vecchio sogno e di crearla da solo, a Falciano del Massico, il paese in cui è cresciuto ma che ha lasciato per nove anni.
«Dal 2008 al 2017 ho lavorato in Piemonte e in Valle d'Aosta. Durante la mia ultima esperienza in un rifugio alpino, alcuni colleghi hanno speso parole molto positive nei miei confronti. Mi hanno detto che apprezzavano il mio coraggio di essermi allontanato così tanto dalla mia terra, mentre loro erano rimasti lì dove erano cresciuti e cercavano di valorizzare il proprio territorio. Ho pensato che avrei potuto farlo pure io e sono tornato. Porto in giro appassionati e curiosi alla scoperta di questi luoghi, ma il sogno di aprire una libreria non si è mai allontanato dalla mia mente».
Ogni settimana, Amendola organizza infatti numerose passeggiate in natura e adesso ha scelto di avviare il progetto di una libreria generalista con un focus particolare sulla letteratura di viaggio. «Cercherò anche di organizzare degli eventi legati al monte Massico e a tutto l'Alto Casertano. Dalla libreria partiranno e torneranno pure dei gruppi di cammino vissuto. Ospiterò inoltre associazioni locali, creerò gruppi di lettura e laboratori per adulti e per bambini, farò bookcrossing. La vorrei come un salotto di casa, un posto calmo, un luogo di incontri». Ha già individuato una sede nel centro storico di Falciano del Massico, dove «tutti stanno andando via. Spero di contribuire a far rivivere questo luogo bellissimo che sta subendo un grande spopolamento. Quindi ho lanciato un crowdfunding e aprirò il mio spazio al raggiungimento della soglia prefissata. A tutti coloro che avranno contribuito non andrà solo il mio più grande ringraziamento, ma donerò anche un libro a loro scelta».
Amendola racconta di aver preso l'idea da un libro che gli ha regalato la sua fidanzata. «Ne La libreria sulla collina di Alba Donati si parla di una persona che lascia un lavoro ben pagato in città per tornare in un piccolo paese e aprire una libreria grazie al crowdfunding.
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Romantico, e tenero, è pure il rapporto che racconta di avere con i libri fin da ragazzino. «Ho sempre sognato di essere un libraio. Non di chissà quale luogo, bensì di questo borgo ai piedi di un piccolo monte. Quando ero adolescente ho fatto di tutto per poter comprare un libro. Utilizzavo lo stratagemma di non spendere la banconota da mille lire che i miei genitori, due contadini, mi davano per comprare la merenda. Tornavo da scuola sempre affamato ma preferivo sopportare i morsi allo stomaco pur di acquistare un libro, anche perché non c'era nemmeno una biblioteca dove potermi rifugiare o dove poter prendere qualche volume in prestito. Questo paesino di tremila anime non ha mai avuto una libreria. Magari con l'aiuto delle persone potrò spezzare questa maledizione e creare al tempo stesso un punto di riferimento e di aggregazione intorno alla cultura».
In realtà il suo sguardo non è rivolto solo a Falciano. «Percorrere una trentina di chilometri in auto, o poco meno, per raggiungere una libreria è complesso anche per chi abita nelle altre cittadine. Inoltre il territorio comprende pure centri più grandi come Mondragone e Teano. C'è quindi un bacino importante che probabilmente è costretto a ordinare online e a non vivere un'esperienza di condivisione. Ci sono lettori appassionati e persone che probabilmente non si sono avvicinate ancora ai libri perché non hanno una libreria di riferimento».