Universiadi in affanno: «Il Pinto
un cantiere, opere incompiute»

Universiadi in affanno: «Il Pinto un cantiere, opere incompiute»
di Lia Peluso
Martedì 2 Luglio 2019, 09:29 - Ultimo agg. 09:38
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I consiglieri comunali del gruppo di opposizione Caserta nel Cuore, Alessio Dello Stritto, Emilianna Credentino e Nicola Garofalo, hanno protocollato, ieri mattina, un'interrogazione indirizzata al presidente del Consiglio Michele De Florio e al sindaco Carlo Marino avente a oggetto i «Gravi ritardi nella consegna dei lavori relativi alla Summer Universiade Napoli 2019 nella città di Caserta».

 
Sempre ieri anche il consigliere regionale Gianpiero Zinzi ha protocollato un'interrogazione indirizzata al presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca, nella quale è stato rimarcato che il rifacimento dello stadio «Pinto» sarebbe incompleto. Anche i lavori a cui fanno riferimento i consiglieri comunali riguardano l'adeguamento e la ristrutturazione dello stadio di calcio di Caserta. La struttura è una tra quelle prescelte dall'Aru (Agenzia regionale per le Universiadi) per ospitare la Summer Universiade Napoli 2019 e i lavori sono stati finanziati con la somma di 1.453.215,12 euro.

Il gruppo Caserta nel Cuore ha spiegato: «Le iniziative previste per la rifunzionalizzazione e l'adeguamento dello stadio cittadino consistevano nell'abbattimento della curva Sud (con la creazione di una piazza pubblica) dove avrebbe dovuto essere realizzato un nuovo ingresso per il settore Distinti, il rifacimento generale del blocco servizi situato sotto la tribuna centrale (spogliatoi, sala stampa e altri locali), il rifacimento della tribunetta laterale verso la curva Nord, la sistemazione della stessa curva Nord, il rifacimento dei servizi igienici del settore Distinti, interventi di riqualificazione e tinteggiatura generale, ma a distanza di circa cinque mesi dalla consegna del cantiere, allorquando il sindaco Carlo Marino dichiarava che eravamo al passo in realtà a pochi giorni dal via alla manifestazione, i lavori dello stadio Pinto sono ben lungi dall'essere terminati. Di tutti gli interventi programmati, sono stati portati a termine solo quelli relativi agli spazi interni e direttamente funzionali al benessere degli atleti e degli addetti ai lavori, mentre gli spalti sono stati solo in parte ritinteggiati e non è stato neanche dato l'avvio alla prevista installazione di sediolini così come anche per la sistemazione della curva Nord e della tribunetta laterale. Parimenti - hanno aggiunto i consiglieri - incompiuta è la facciata della tribuna (ritinteggiata solo nella parte bassa) e il piazzale antistante dove l'asfalto resta sconnesso e l'unica azione portata a termine pare essere la potatura degli alberi. Della piazzetta Sud non si vede neanche l'ombra e gli spettatori verranno accolti da un cantiere aperto con materiale di risulta ovunque, si pensi che neanche le cancellate esterne sono state ritinteggiate. Da notizie di stampa sembrerebbe che la consegna dei lavori sia stata fissata a sei mesi dall'avvio dei lavori, e cioè il 4 agosto, a manifestazione terminata; inoltre, in data 24 giugno la Soprintendenza avrebbe inviato una missiva al comune di Caserta nella quale ordinava l'immediato stop ai lavori in corso su piazza Carlo III dove, il 12 e 13 luglio prossimo, si sarebbero dovute disputare le gare finali di tiro con l'arco tra gli atleti universitari di tutto mondo. Vorremmo sapere perché non sia stata riscontrata la prima comunicazione della Soprintendenza, perché il Comune non abbia vigilato sulla qualità e la tempistica dei lavori di rifacimento dello stadio e, infine, quali azioni s'intendono mettere in campo al fine di scongiurare il rischio di perdere questa ennesima occasione di rilancio per la città».

Anche i rilievi di Zinzi riguardano gli interventi rimarcati dai consiglieri comunali. «De Luca - ha spiegato Zinzi - ha affermato che per le Universiadi è stato fatto un mezzo miracolo, sulla metà l'amministrazione comunale di Caserta a targa Pd lo ha preso proprio sul serio. Abbiamo scoperto che la consegna dei lavori sarebbe fissata il 4 agosto, praticamente a manifestazioni concluse. Chiederemo conto di questo paradosso che rischia di penalizzare il territorio».
 
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