Usura e «pizzo» dei Rossetti
Sì al processo per zio e nipote

Usura e «pizzo» dei Rossetti Sì al processo per zio e nipote
Venerdì 23 Settembre 2022, 07:17 - Ultimo agg. 09:28
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Si aprirà il 29 novembre davanti ai giudici della terza sezione penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere - il processo a carico di Domenico e Raffaele Rossetti, zio e nipote di Capodrise, rispettivamente di 67 e 48 anni, accusati di usura ed estorsione, anche con l'utilizzo del metodo mafioso ai danni del commerciante Tommaso M. di Marcianise. Dalle indagini svolte dalla compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise è stato possibile ricostruire alcune azioni estorsive ed usuraie che gli indagati avrebbero attuato ai danni del commerciante, facendo ricorso a forme di intimidazione spendendo il nome del clan Belforte.

I due avrebbero sottratto alla famiglia dell'uomo, con violenza e minaccia, un immobile che aveva posto a garanzia del debito contratto.

Debito che si aggirava sui diecimila euro a fronte della garanzia usuraia pari al 120 per cento del valore dell'immobile richiesto. Immobile poi venduto a terzi in buona fede con diritto di opzione. L'attività investigativa delle fiamme gialle partì dalla denuncia di Tommaso M. «taglieggiato» da zio e nipote, circostanza accertata tramite i riscontri tecnici dei finanzieri che riuscirono a ricostruire il quadro indiziario a carico dei due congiunti. Nel processo, il commerciante si è costituto parte civile assistito dal penalista Mariano Omarto. I reati di usura ed estorsione aggravati dal favoreggiamento mafioso perché avrebbero agito con il metodo camorristico a nome dei «Mazzacane» di Marcianise. A difendere gli imputati ci sono gli avvocati Angelo Raucci, Pietro Nardi e Antonio Pota.

Un fenomeno strisciante quello dell'usura, che non si è mai fermato nonostante i vari appelli alla denuncia, rivolti alle vittime. Lo scorso maggio, Caserta è stata tappa della cosiddetta carovana della legalità. In effetti, si contano sulle dita di una mano, appena una decina, le denunce per usura presentate in provincia di Caserta ma c'è qualcosa che si muove grazie anche alla campagna di sensibilizzazione avviata dalla Regione Campania. L'iniziativa che ha visto altre dieci tappe in tutta le province, è nata per sensibilizzare e informare, attraverso l'impegno delle associazioni, delle scuole, forze dell'ordine, di chi opera contro racket e usura, i cittadini su questi gravi fenomeni; mettere a disposizione, per chi è vittima degli aguzzini, gli strumenti utili al contrasto. La criminalità organizzata incassa, in Campania, intorno ai due miliardi l'anno. Sono circa trecento, tra grandi, medie imprese e piccole attività commerciali, quelle colpite da questo cancro: circa 80 le denunce per usura e 1100 per tangenti registrate annualmente. Un road show di incontri e ascolto, finalizzato a svegliare le coscienze. La strada è ancora lunga.
bi.sal.
 

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