Sono all'incirca 108 mila le terze dosi erogate, tra soggetti fragili, operatori sanitari, over 70enni e altri cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale anti Covid almeno sei mesi fa. Un dato questo che punta il riflettore sull'incremento di affluenza presso gli hub vaccinali della provincia. Considerando ad esempio quello allestito nella caserma Ferrari Orsi gestito dalla brigata Garibaldi, le somministrazioni erogate sono più del 35% rispetto due settimane fa. Come a dire, due, ma anche tre, settimane fa erano oltre 700 erogazioni quotidiane, oggi siamo tra le mille e mille e cento. E' probabile che tale percentuale in più di utenti si rispecchi anche in una valutazione provinciale, raccogliendo dati di tutti gli hub.
Fatto sta che l'apertura alla terza dose ha risvegliato la sensibilità dei cittadini nei confronti del vaccino, probabilmente anche per la notizia diffusa e accertata che dopo qualche mese la difesa anticorpale al virus tende a diminuire. La dose booster', infatti rafforza nuovamente la difesa dell'organismo che potrebbe scemare col passare del tempo. Sono tornate, infatti, le lunghe file davanti ai cancelli dei centri vaccinali e l'affluenza degli utenti è di nuovo quella di qualche mese fa.
Detto questo, che occupa un posto subordinato nei fattori da tenere in considerazione, grazie alla vaccinazione l'infezione può essere gestita in modo molto più sereno da un punto di vista sanitario, dato che il farmaco anti Covid non permette al virus di esprimersi nella sua forma più grave e complessa, senza dimenticare che la negativizzazione avviene in tempi più rapidi. Le valutazioni sull'opportunità di vaccinarsi sono ora più che mai necessarie. La curva epidemiologica, infatti, ha cominciato a salire un paio di settimane fa e non dovrebbe calare nell'immediato. Questo significa che l'infezione sta circolando e colpendo tante persone che possono diventare infette anche senza sintomi. Di conseguenza, loro stesse possono contagiare a loro volta che li circonda, compresi coloro i quali sono più vulnerabili, sono più anziani o affetti da altre patologie che potrebbe acuirsi in modo veloce e letale.
A confermare questo trend ci sono i dati. Stando al report pubblicato ieri dall'Asl di Caserta, sono 163 i cittadini che hanno ricevuto esito positivo al tampone, emergendo dalla processazione di 2.186 analisi, con un'incidenza del 7,46%. E' stato notificato un altro decesso legato al virus, per un totale di 1.355 vittime del Covid dall'inizio dell'epidemia in Terra di Lavoro. Sono invece 66 le guarigioni accertate. Dunque, ad oggi sono 2.892 i positivi attualmente in cura presso l'ospedale Covid di Maddaloni o presso le loro case, assistiti dai Team Covid del territorio. Anche la campagna vaccinale prosegue. Fino alle 19.07 di ieri, 711.322 cittadini hanno ricevuto almeno la prima dose. Di questi, 643.102 anche il richiamo. A loro volta poi, 106 mila anche la terza dose. Numeri alti che dovrebbero portare al contenimento dell'epidemia nella sua forma più grave. Certo è che se dovessero ancora aumentare i contagi, toccando le 250 infezioni su cento mila abitanti in sette giorni, è molto probabile che le autorità, civili e sanitarie, possano decidere di dover chiudere per il periodo natalizio, evitando quegli assembramenti pericolosi che in genere avvengono proprio nelle giornate di festa.