Vaccino Covid, all'ospedale Sant'Anna
la fase di sperimentazione del ReiThera

Vaccino Covid, all'ospedale Sant'Anna la fase di sperimentazione del ReiThera
di Ornella Mincione
Domenica 21 Febbraio 2021, 12:00 - Ultimo agg. 21:39
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L'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta rientra nel circuito di quei centri dove verrà svolta la sperimentazione del vaccino italiano anti Covid, il ReiThera. Questa fase partirà, stando alle ultime notizie, il 5 marzo e avrà lo scopo di osservare gli effetti del vaccino italiano sui pazienti che volontariamente vorranno sottoporsi alla sperimentazione.

Una notizia bella e importante per Caserta e la regione Campania, in cui sembra che anche il Cotugno sia stato individuato come centro di sperimentazione. Notizia, questa, che arriva anche in un momento in cui, non soltanto si apre un nuovo periodo da zona arancione per il territorio campano, ma in cui tanti si pongono dubbi e domande rispetto l'efficacia dell'Astrazeneca, il farmaco anti virus che in questo momento viene somministrato al personale scolastico e verrà somministrato agli agenti delle forze dell'ordine. «L'Astrazeneca non è affatto un vaccino di serie B, anzi, può vantare il 100% di protezione dalla malattia - spiega Paolo Maggi, direttore dell'unità operativa complessa di Malattie Infettive dell'ospedale di Caserta -.

Protegge dalla malattia importante ma agisce con un meccanismo diverso rispetto ai vaccini Pfeizer e Moderna, Rna messaggeri. L'Astrazeneca invece è un vaccino a vettore virale e si comporta come un cavallo di Troia, cioè porta attraverso un virus innocuo (adenovirus) la proteina spike del virus, dando lo strumento all'organismo di difendersi. Il Moderna e lo Pfeizer, invece, portavano delle informazioni che venivano poi utilizzate all'organismo per costruire la propria difesa».

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Il nuovo vaccino italiano, il reiThera, dovrebbe funzionare con lo stesso meccanismo dell'Astrazeneca. Oltre al basso costo, c'è un altro vantaggio di quest'ultimo vaccino: «Per somministrare la seconda dose è possibile aspettare anche fino a tre mesi, il che rende più fluido lo scorrimento delle fasce di popolazione. Al contrario con gli altri vaccini, è necessario fermarsi perché dopo 21 giorni gli utenti devono ricevere la seconda dose», continua a spiega il direttore Maggi. Anche Nicola Coppola, docente ordinario di Infettivologia dell'università della Campania Luigi Vanvitelli, non ha alcun dubbio sull'efficacia del vaccino Astrazeneca. «Le percentuali sull'efficacia sono da mettere in relazione alla sperimentazione - spiega il docente -. Nel corso della sperimentazione erano di numero inferiore i pazienti con oltre 55 anni e per questo motivo non c'è una evidenza scientifica. Nulla che contraddica però l'efficacia di questo vaccino: è soltanto un problema numerico. Il farmaco funziona come gli altri».

Intanto, il servizio vaccinale dell'Asl di Caserta continua e stando ai dati delle 19.17 di ieri, erano 35.291 gli utenti che hanno ricevuto la prima dose di vaccino, mentre è stabile la quota di 15.147 relativo alle seconde dosi. Di questi, il monitoraggio specifica che sono 14.831 gli over 80 assistiti, mentre 1.924 gli operatori del mondo della scuola. Allo stesso modo, l'Asl casertana non ferma il monitoraggio anche del contagio. Confermato l'aumento dei casi positivi in Terra di Lavoro già registrato nei dati dei giorni scorsi. Sono 193 i nuovi positivi emersi dalla processazione di 2.301 tamponi. Registrato anche un decesso in più. Numero più basso, invece per i guariti: 129, per un totale di 38.509 guarigioni su 42.771 contagiati dall'inizio della pandemia. Sono 3.525 i positivi attualmente in cura.

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