Il vescovo: «I maturandi benvenuti
nel Macrico prima dell'addio banchi»

Il vescovo: «I maturandi benvenuti nel Macrico prima dell'addio banchi»
di Nadia Verdile
Giovedì 12 Maggio 2022, 08:52
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Macrico, parte il 16, con l'hashtag #scuolaoltrequelmuro, la settimana di aperture straordinarie per le classi quinte delle scuole superiori della città. «Mi avevano suggerito ha detto il vescovo Pietro Lagnese di rimandare al prossimo anno scolastico le visite guidate. Sicuramente ne faremo tante l'anno prossimo, ma almeno per le quinte che lasceranno fra qualche settimana i banchi di scuola, ho desiderato che ci fosse l'occasione di una conoscenza».

A coordinare le visite l'ufficio diocesano ex Macrico e quello per Educazione, scuola e università della diocesi. Quattro turni giornalieri, due di mattina e due di pomeriggio; ogni turno sarà dedicato ad un istituto, le visite saranno guidate ed animate da volontari di associazioni del territorio. Ormai il cammino è tracciato e, come disse il vescovo qualche settimana fa, non si torna indietro. Intanto, nei giorni scorsi, il vescovo Lagnese ha scritto al sindaco Carlo Marino e al consiglio comunale per comunicare loro, facendogliene dono, il manifesto della Chiesa di Caserta «Da Campo di Marte a Campo della Pace», documento diffuso il 29 aprile, in occasione della chiusura della fase diocesana del sinodo dei vescovi. Una comunicazione e una condivisione affinché sia chiara, una volta per tutte, qual è la posizione della Chiesa sul Macrico, messa nero su bianco in quel manifesto, affinché non ci siano più strumentalizzazioni da parte di chicchessia.

E nell'ultimo consiglio comunale, proprio la condivisione del manifesto ha fatto ritirare la mozione presentata dal consigliere di minoranza Pio Del Gaudio. «Sono molto soddisfatto ha detto Del Gaudio per il dibattito che c'è stato.

Ho ritirato la mia proposta di creare un tavolo di lavoro e di progetto sul futuro del Macrico poiché essa era precedente al meraviglioso manifesto presentatoci, in modo ufficiale, dalla diocesi e nel quale il vescovo, in modo chiaro, rende noto alla città il suo pensiero sull'utilizzo dell'area privata, ma di interesse pubblico, desiderandola a disposizione della città. Un Parco verde della Pace che, è scritto chiaramente, sia a disposizione di tutti e nel quale si collochino attività sociali, culturali, di crescita collettiva. Non ho voluto forzare la mano né strumentalizzare con un voto su una mozione poiché, è chiaro a tutti, ormai la strada è tracciata». Proprio così, nessun dubbio, nonostante i fantasmagorici progetti che qui e lì vengono ipotizzati o le forzature che da talune parti vengono evocate.

«Si deve approvare il Puc continua Del Gaudio e questo non deve far altro che rispettare, pedissequamente, per l'area Macrico quelle che sono le volontà della proprietà. Solo successivamente si dovrà costituire un tavolo di lavoro, come da me auspicato, che coinvolga tutte le istituzioni e che esamini le necessarie progettualità proposte dalla costituenda fondazione. Ho chiesto però, ed ottenuto, che i verbali del dibattito del consiglio comunale siano consegnati al vescovo e di questo se ne occuperà il presidente Gentile. Ho anche sottolineato come, finalmente, nel documento della curia si parli di cose da realizzare e di come realizzarle. È tempo di abbandonare la stucchevole litania della F2 che oggi non ha alcun senso e che evidentemente è patrimonio di pochi che da 20 anni ritengono di possedere il verbo. Tutti vogliono il Parco verde della Pace e questo sarà realizzato con il contributo di tutti e senza primogeniture. Certamente il merito del vescovo è quello di aver rotto un fronte e di aver detto e scritto con coraggio e decisione cosa si vuole realizzare. È chiaro, mi ripeto, che tutto si dovrà inserire in modo compiuto nel Puc. È un'area che occupa il cuore della città ed è chiaro che la destinazione della stessa deve essere condivisa dalle istituzioni tutte e dalla proprietà. Il sindaco ha preso impegni chiari in tal senso. Noi vigileremo costantemente, per questo è necessario consegnare al vescovo, in modo formale, i verbali».

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La consegna della trascrizione del Consiglio diventa così anche una questione di garbo istituzionale ed un modo per isolare posizioni talvolta strumentali, alcune volte oltranziste e spesso polemiche che vengono da alcune parti del mondo politico e dell'associazionismo sulla questione dell'F2 che nel manifesto della Chiesa non è mai citata, manifesto che come già detto rende chiara e inequivocabile la posizione del vescovo su quella che è una proprietà della Chiesa casertana, dell'Istituto diocesano sostentamento clero di cui è presidente don Antonello Giannotti a cui, talvolta, sono state attribuite esternazioni mai espresse. Va ricordato che nel Macrico i manufatti edilizi esistenti sono sottoposti a vincolo monumentale dai Ddr 436 e 1865 che ne impediscono l'alienazione a privati.
 

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