Villa Literno, terremoto al Comune:
arrestato il sindaco per corruzione

Villa Literno, terremoto al Comune: arrestato il sindaco per corruzione
di Marilù Musto
Martedì 10 Dicembre 2019, 09:24 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 06:35
2 Minuti di Lettura

Ottocento pagine di ordinanza, pedinamenti e indagini anche in altre parti d'Italia, oltre venti gli indagati. Sono questi i numeri della mega-inchiesta su Villa Literno, paese che torna al centro della cronaca. Dopo l'indagine della Dda di Napoli di otto anni fa su presunti appalti pilotati dal clan dei Casalesi, nel Comune-cerniera fra Casal di Principe e Castelvolturno, il sindaco di Villa Literno, Nicola Tamburrino, è stato arrestato dai carabinieri. La Procura della Repubblica di Napoli Nord accusa il primo cittadino di corruzione e falso ideologico in atti pubblici. Tamburrino è finito agli arresti domiciliari con l'ex responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Villa Literno, oggi funzionario nel vicino Comune di Frignano, Giuseppe D'Ausilio, e due imprenditori, Francesco e Salvatore Nicchiniello. Oltre venti gli indagati nel provvedimento emesso dai magistrati. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip Antonella Terzi del tribunale di Napoli Nord, il pm è Paola Da Forno. Nell'inchiesta risultano coinvolti anche dipendenti del Comune. I fatti, relativi a un permesso a costruire richiesto al Comune dai due imprenditori arrestati per realizzare un centro turistico, risalgono alla primavera 2016, nel periodo pre e post elettorale, quando Tamburrino si era ricandidato e riuscì ad assicurarsi il secondo mandato.
Nicola Tamburrino è anche membro del comitato direttivo del consorzio Asi retto dalla presidente Raffaela Pignetti.

LUSCIANO

Nell'inchiesta risulta indagato anche il sindaco di Lusciano, Nicola Esposito con il suo ex assessore, Nicola Grimaldi. Il reato contestato al primo cittadino di Lusciano è di abuso d'ufficio per un appalto sulla riqualificazione del sistema fognario. «Sono fiducioso nella magistratura, noi non c'entriamo nulla», spiega Esposito. 


LEGGI ANCHE Droga, racket e bombe: sgominato il clan De Rosa, 16 arresti a Napoli Nord

Per la Procura e i carabinieri del Reparto Operativo di Caserta, dietro il rilascio dell'autorizzazione ci sarebbe stato il pagamento di tangenti da parte dei due imprenditori a Tamburrino e al suo funzionario, consistite nell'estinzione di debiti presso esercizi commerciali, nella consegna di piccole somme e nel sostegno elettorale. A Tamburrino, gli inquirenti hanno contestato anche il pagamento, da parte del Comune di Villa Literno, delle parcelle di un professionista per prestazioni rese a favore dell'ente locale; pagamenti ritenuti illegittimi ed effettuati mentre il Comune era in dissesto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA