Vini comprati con assegni falsi,
scoperto truffatore casertano

Vini comprati con assegni falsi, scoperto truffatore casertano
di Nicola Rosselli
Mercoledì 3 Aprile 2019, 12:00
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AVERSA - Malvivente aversano in trasferta, truffa di settantamila euro per diciottomila bottiglie di vino deviando con uno stratagemma le telefonate dell'istituto di credito interessato per giustificare la regolarità degli assegni al venditore. Un disegno criminoso raffinato che sembra essere venuto fuori da una sceneggiatura cinematografica. Sceneggiatore unico è L.P., un 40enne di Aversa; truffato il titolare di una nota azienda vitivinicola con sede a Maglie, in provincia di Lecce.

Per l'aversano, incensurato, l'accusa è di truffa in concorso con ignoti considerato che il pubblico ministero in servizio alla procura della Repubblica di Lecce, Stefania Mennini, che si è interessata del caso, nel decreto di conclusione delle indagini, di qualche giorno fa, ha ricostruito la truffa limitandosi al solo nome di L.P., difeso dall'avvocato Vito De Pascalis. La vicenda, secondo quanto ricostruito dal magistrato salentino, ha inizio nel novembre del 2017, quando L.P. si sarebbe presentato al titolare dell'azienda vitivinicola leccese sotto falso nome. Si sarebbe presentato come Luca Rivoli, grossista di vino, chiedendo un preventivo per un acquisto considerevole di bottiglie, novemila. Il legale rappresentante della cantina, dato il profilarsi di un affare che gli avrebbe consentito di vendere buona parte della produzione, si è attivato inviando il preventivo richiesto e le brochure dei vini all'indirizzo mail lucarivoli10@gmail.com.
 
Il 9 novembre 2017 il truffatore aversano telefona all'azienda leccese e conferma di voler portare a termine l'acquisto. Alla telefonata fa seguire una mail di conferma con i dati: novemila bottiglie per un costo di trentacinquemila e 770 euro. Nella mail viene stabilito il ritiro per il giorno successivo e l'intestazione della fattura relativa alla merce che dovrà essere emessa a nome di una non meglio precisata Anna Saporito. Il giorno dopo, puntuale secondo appuntamento, si presenta all'azienda vinicola di Maglie un uomo che si definisce incaricato del signor Luca Rivoli per il ritiro delle novemila bottiglie di vino consegnando al titolare una busta chiusa nella quale è contenuto un assegno circolare non trasferibile per la cifra pattuita di 35.770 euro emesso il 9 novembre 2017 dalla agenzia di Caserta della Deutsche Bank di Caserta a titolo di pagamento della merce.

Il titolare della cantina vitivinicola chiede e ottiene la conferma della bontà dell'assegno dalla propria banca, la Unicredit, e dà il via al carico della merce. Non passano che poche ore che quando il fantomatico Luca Rivoli, decantandone i pregi, richiede un'ulteriore fornitura di altre novemila bottiglie di vino che l'imprenditore salentino consegna allo stesso autotrasportatore precedente, il 13 novembre, non senza aver accertato, ancora una volta la bontà, la copertura dell'assegno. Passano, però, pochi giorni quando l'Unicredit da la brutta notizia al viticoltore, gli assegni sono carta straccia, è stato abilmente truffato. A seguito della denuncia del malcapitato, le forze dell'ordine, coordinate dalla procura leccese, accertano che il sedicente Rivoli e complici per ora ignoti, manomettendo i collegamenti della linea principale della Deutsche Bank di Caserta, avevano deviato le telefonate in entrata verso altre utenze da loro stessi gestite. Da queste, spacciandosi per dipendenti dell'istituto di credito, avevano rassicurato i dipendenti della filiale leccese dell'Unicredit della bontà degli assegni.
 
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