«Vitematta», l'asprinio anti-clan tra i migliori vini del 2018

vino
vino
di Tina Cioffo
Giovedì 24 Agosto 2017, 09:00 - Ultimo agg. 09:27
2 Minuti di Lettura
CASERTA - Ha ottenuto 87 punti ed è stato aggiunto nell’annuario dei migliori vini del 2018. È il nuovo traguardo tagliato dal vino asprinio della cantina «Vitematta» di Casal di Principe. L’assaggio dell’enologo Luca Maroni è stato fatto il 10 luglio ed il riconoscimento è arrivato subito. In Campania sono state selezionate solo due cantine e per «Vitematta» il risultato è da primato. I terreni sui quali viene coltivata l’uva per produrre lo storico asprinio, sono stati confiscati alla camorra e ad occuparsene è la cooperativa sociale Eureka che ha dato vita alla cantina grazie al progetto de La Res, rete di economia sociale. 
La cooperativa gestisce circa 11 ettari di terreni confiscati tra Casal di Principe e Santa Maria La Fossa, producendo una vasta gamma di frutta tra cui uva da vino, albicocche, pesche, mela annurca, prugne, venduta a km zero secondo il principio della filiera corta. «Esserci posizionati tra le due migliori cantine campane è per noi un orgoglio che non ha eguali. Stiamo lavorando senza sosta per riportare sulle nostre tavole la tradizione di un buon vino che associa valori sociali di primo ordine, dal lavoro alla legalità fino all’aggregazione di forze sane», ha spiegato il responsabile di «Vitematta» Vincenzo Letizia. Ieri mattina è intanto cominciata la nuova vendemmia che per il bianco andrà avanti per almeno una quindicina di giorni, dopo di che si comincerà la raccolta per produrre il vino rosso. La vinificazione viene fatta a Casal di Principe, partendo dalla raccolta in cesta, seguendo con pressatura soffice e poi in botti di acciaio a temperatura costante. Secondo le previsioni saranno raccolti dai 150 ai 180 quintali di bianco e almeno 70quintali di rosso. Il caldo di questa estate rovente ha fatto anticipare i tempi e ieri a trovarsi tra i filari di viti, in località Difesa Casale, c’erano anche alcuni seminaristi di Rimini, in viaggio tra Casal di Principe e Villa di Briano per rivivere la storia di don Giuseppe Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra il 19 marzo del 1994. Il prossimo obiettivo, sul quale «Vitematta» sta già lavorando da due anni con l’aiuto di Gianluca Tommaselli, tecnologo alimentare, guarda all’asprinio spumantizzato. Il primo esempio riscoprendo la tradizione delle alberate aversane alte circa 15metri di altezza, è stato presentato nell’ultima edizione del salone internazionale del vino, il Vinitaly di Verona.
© RIPRODUZIONE RISERVATA