Nel corso della verifica, infatti, sono state accertate diverse violazioni penalmente rilevanti in materia ambientale inerenti una gestione non autorizzata di rifiuti speciali pericolosi, peraltro effettuata tramite anche un'attività di 'taglio al cannello con fiamma ossidricà con le conseguente emissioni non autorizzate nell'atmosfera, oltre che l'inosservanza delle prescrizioni contenute nei titoli autorizzativi.
In particolare, lo stoccaggio dei rifiuti in aree difformi rispetto a quelle riportate nella planimetria autorizzata; la quantità di rifiuti sottoposta a trattamento superiore rispetto a quella autorizzata; l'assenza della cartellonistica di identificazione dei rifiuti.
Gli investigatori hanno notificato l'avviso con le violazioni penali in questione a carico del titolare dell'impianto, denunciato in stato di libertà, per gestione non autorizzata di rifiuti speciali pericolosi; inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni per rifiuti non pericolosi; attività di trasformazione di rifiuti attraverso operazioni di taglio al cannello con fiamma ossidrica ed attività di saldatura non autorizzate in violazione alla normativa in materia di emissioni in atmosfera. Di qui, il conseguente sequestro preventivo, eseguito d'iniziativa, di tutto l' impianto di gestione dei rifiuti. I militari hanno accertato una stima di circa 400 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi miscelati ai non pericolosi.