Violenza in famiglia a Casagiove:
incendia tutti gli abiti della compagna incinta

Violenza in famiglia a Casagiove: incendia tutti gli abiti della compagna incinta
di Biagio Salvati
Venerdì 10 Giugno 2022, 11:00 - Ultimo agg. 14:50
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Non si è fermato nemmeno davanti alla moglie incinta, l'uomo finito ieri agli arresti domiciliari a Casagiove dopo un giorno di «ordinaria follia» che ha avuto come unico obiettivo la convivente. L'ennesimo litigio è sfociato in un raid ai danni della donna che non ha mai denunciato i soprusi. Prima ha minacciato e aggredito la compagna, poi come una sorta di dispetto violento le ha bruciato tutti gli abiti nell'armadio della casa. Non contento e in preda a un fiume di odio, ha inseguito la donna nell'abitazione in cui aveva trovato rifugio, dando alle fiamme l'auto del proprietario di casa, un uomo conoscente della donna. Nel frattempo sono scattati i soccorsi e sono arrivati i carabinieri di Casagiove per fermare il 45enne in escandescenza. A questo punto, l'uomo ha aggredito anche i militari che cercavano di fermarlo e addirittura i vigili del fuoco che erano impegnati a spegnere le fiamme.

Dopo l'arresto la donna ha raccontato ai carabinieri dei precedenti e continui maltrattamenti subìti per mano del compagno, che non aveva mai denunciato per paura.

L'accusa che è stata ipotizzata è quella di maltrattamenti e resistenza a pubblico ufficiale: l'uomo è stato poi accompagnato presso il proprio domicilio in attesa di rito direttissimo. Una vicenda che vede ancora una volta al centro della cronaca le donne: vittime di mariti, fidanzati o ex, minacciate, malmenate, umiliate e purtroppo spesso anche uccise dai partner o da semplici spasimanti, amanti violenti che non si rassegnano alla fine di un «amore criminale» o ad un rapporto di convivenza civile. Non si devono fare troppi salti indietro nel tempo per sfogliare un album di recenti casi che hanno visto teatro la provincia di Caserta. Casi che in parte sono diventati processi contro diversi uomini violenti. 

Episodi come questi, purtroppo, non sono affatto diminuiti: lo conferma anche una recente indagine finita in una delle relazioni della Corte di Appello, diffuse in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. «Si registra un aumento dei reati di maltrattamenti, stalking, lesioni e calunnia indiretta, che recita un passaggio della relazione - notoriamente, per loro ontologia e natura comportano disamine dibattimentali particolarmente complesse, con le prevedibili ed intuibili costituzioni di parte civile e l'inevitabile allungamento dei tempi di definizione tanto più che spesso le citazioni dei testimoni ad opera delle parti non vanno a buon fine». 

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Risale a qualche anno fa una vicenda simile: in questo caso, un uomo di 38 anni picchiava la moglie con la quale aveva la separazione in corso incurante del grave stato di salute della donna. Nella fattispecie, la vittima si trovava sottoposta a cure oncologiche. L'uomo avrebbe maltrattato anche il figlio minore nato dalla loro unione. Il tutto, a dire dell'aggressore, per motivi gelosia. Un dramma nel dramma quello vissuto dalla donna che, dopo dieci anni di matrimonio, riuscì a trovare il modo per separarsi, ma a caro prezzo. Lui, non accettava la fine della relazione e si rese protagonista finanche di maltrattamenti nei confronti della ex moglie quando la donna era in condizioni critiche di salute, staccandole alcuni drenaggi dal corpo. 

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