Anna Vallone parla del suo alter-ego letterario: si chiama Marta e non è tanto buona

Anna Vallone parla del suo alter-ego letterario: si chiama Marta e non è tanto buona
di Alessandra Farro
Giovedì 16 Settembre 2021, 20:35 - Ultimo agg. 21:22
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Anna Vallone, classe 1992, frequenta il corso di scrittura alla Scuola Holden e da questa esperienza decide di mettersi alla prova e cimentarsi nella scrittura di un romanzo, "Non lo saprà nessuno", sono passati quattro anni dal primo libro e la scrittrice è pronta a tornare in libreria con "L'altra metà della colpa" (Ensamble). Il romanzo racconta la storia di Martha, che da bambina viene abbandonata dalla mamma e cresce nella convinzione di essere colpevole della fuga della madre, mentre vuole dal padre delle risposte che l'aiutino a vivere senza questo peso.

Come nasce la storia?
"Il libro è nato in un giorno di maggio, all'ultimo anno della Scuola Holden. Feci un workshop con Antonio Leotti, ognuno di noi doveva scrivere un racconto breve. Il mio raccontava una storia simile a quella che poi avrei romanzato: non c'era ancora Marta, ma un personaggio maschile appena abbozzato. Leotti mi consigliò di farne un romanzo. Così cominciai a scriverlo, ma il romanzo non andava avanti. Marta esisteva, ma come personaggio secondario. Una ragazza con cui avevo seguito la Holden, poi, quando le chiesi consiglio, mi disse: 'Non capisci qual è il problema? È Marta che deve parlare, stai facendo parlare la persona sbagliata'. Così, ho inziato a scrivere attraverso Marta e da quel momento la storia si è creata quasi da sola". 

Ma chi è Marta?
"Lei è l'unica con cui ho dovuto lottare all'interno di questo libro. È diversa da me, io volevo fosse un po' più buona, ma si ribellava.

Volebo facesse scelte migliori, ma peggiorava. È nata così, come una persona a sé, mettendo insieme un po' di caratteristiche che non sopportavo di alcune persone, soprattutto amiche e amanti, e che mi avevano creato una certa sofferenza nella vita. Così ho creato Marta, che è una fusione dei lati più scomodi delle persone con cui mi sono dovuta relazionare e che, grazie a lei, ho perdonato. Anzi, ho addirittura empatizzato con alcune di loro. È stato un viaggio intimo tra me e lei".

Ci sono dei tratti biografici?
"Sicuramente Marta, come dicevo, è un mix di persone, ha i tratti caratteristici di persone conosciute, soprattutto donne, tra amanti e amiche. Lei è stato un esperiento, creato apposta per rappresentarle tutte loro. Per quanto riguarda le sue vicessitudini, invece, è un mix tra me e altre persone. Poi, c'è sempre qualcuno che dice che quello che noi non sopportiamo degli altri è in realtà parte di noi stessi, quindi sicuramente Marta parla anche di me".

Progetti futuri?
"Ripendere il tour di pressentazioni che, finalmente, a breve ricominciano. Poi, ho un libro nel cassetto, sulla scrivania anzi, che mi piacerebbe pubblicare in tempi relativamente brevi e che ha come tematica centrale la bisessualità".

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