«Cosa resta del papato», le risposte nel nuovo saggio del vaticanista Grana

«Cosa resta del papato», le risposte nel nuovo saggio del vaticanista Grana
Lunedì 1 Novembre 2021, 17:39
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Sono molte le domande che ci si pone oggi di fronte all Chiesa e al suo mondo. Il papato è ancora un’istituzione valida o è ormai percepita come del tutto anacronistica? Esso è ancora riconosciuto a livello planetario, e non solo all’interno della stretta geografia cattolica, come indiscussa autorità morale? E poi: è ancora necessario che il Papa sia un capo di Stato con un regno di appena 44 ettari? E il papato non ha forse più che mai bisogno di una riforma che lo adegui alle necessità del tempo presente?

Diverse e approfondite sono le risposte che il vaticanista de "Il fatto quotidiano" Francesco Antonio Grana dà nel suo ultimo saggio «Cosa resta del Papato», Edizioni Terra Santa (251 pagine, 16 euro). Con il ritmo serrato dell'inchiesta giornalistica e con la minuzia della ricostruzione storica, Grana analizza i caleidoscopici aspetti dell'odierna Chiesa, a partire dalla coesistenza fra due pontefici – uno emerito e uno regnante – che ha aperto voragini nelle norme canoniche, evidenziando lacune rituali e formali che hanno dato libero sfogo a sgarbi istituzionali, scandali e opposte tifoserie.

Queste fazioni, quella progressista delusa per le mancate aperture del pontificato di Francesco, quella conservatrice che vuole un ritorno al regno ratzingeriano e quella bergogliana che, invece, vuole proseguire l’opera riformatrice del Papa latinoamericano, si stanno già organizzando per non farsi trovare impreparate nel momento in cui inizierà la Sede Vacante. Sarà un momento cruciale, come fa capire Grana - che dedica questo saggio al padre scomparso di recente - poiché lì si giocherà la sopravvivenza della stessa cattolicità.

Monito ne furono le parole dello stesso Papa Francesco ai gesuiti slovacchi non molto tempo fa: «Sono ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto. So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto. Preparavano il conclave».

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