«La Breccia sulla luna»: Cristina Brecciaroli racconta la figura del narcisista patologico

La copertina del libro "La Breccia sulla luna" di Cristina Brecciaroli.
La copertina del libro "La Breccia sulla luna" di Cristina Brecciaroli.
Mercoledì 17 Novembre 2021, 18:50
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Chi è il narcisista patologico? Perché è così difficile liberarsene? Quali sono gli effetti della sua manipolazione sulla mente della vittima? Troveremo le risposte a queste, e a tante altre domande, ne “La Breccia sulla luna”, l’esordio letterario di Cristina Brecciaroli.

"La Breccia sulla luna" è un romanzo autobiografico attraverso il quale l'autrice - vittima di un padre narcisista patologico - spiega come la ferita infantile possa lasciare una cicatrice indelebile e influenzare i rapporti, spingendosi a cercare nelle relazioni solo soggetti tossici. La vittima si troverà coinvolta in una serie di episodi rocamboleschi nel tentativo di salvare la sua vita e quella della figlia. Si salverà soltanto quando, affrontando un cammino terapeutico, troverà il modo di ripercorrere e sgretolare l'immagine del padre. Il messaggio che l'autrice vuole dare a tutte le donne e gli uomini, imprigionati in relazioni tossiche, è che se lei ce l'ha fatta, tutti possono farlo: salvare sé stessi e cambiare un destino segnato è possibile.

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«Avrei voluto scrivere questo libro tanto tempo fa ma ogni volta che tentavo provavo un profondo dolore: forse le mie ferite ancora sanguinavano. Dopo un lungo percorso di meditazione, è proprio durante il lockdown nell’aprile 2020 che leggendo dall’Indonesia - dove risiedo - della situazione in cui si trovavano i miei amici in Italia, che ho capito che dovevo canalizzare le mie energie in qualcosa di costruttivo che lasciasse traccia della mia esistenza In un momento di forte dolore e di costrizione, ho capito che scrivere mi avrebbe fatto sentire di nuovo libera» racconta Cristina Brecciaroli, aggiungendo: «Così un giorno con grande sorpresa, di getto e in modo fluido, la penna ha cominciato a scorrere sulla carta, ed anche se a tratti mi fermavo perché le lacrime bagnavano i fogli, ho capito che ero pronta ad aprire il mio cuore».

«Questo è un racconto autobiografico catartico, autoterapeutico. La protagonista sembra raggiungere finalmente una serenità negata dalle tragiche vicende familiari degne di una saga televisiva vietata ai minori e per gente forte di stomaco» commenta l’attrice Maria Grazia Nazzari che ha firmato la prefazione del libro.

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