Dylan Dog made in Campania: Brindisi e i fratelli Cestaro firmano la copertina

Dylan Dog made in Campania: Brindisi e i fratelli Cestaro firmano la copertina
di Erminia Pellecchia
Sabato 29 Febbraio 2020, 18:35
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Di Dylan c’è ancora una mia storia inedita che non so quando e dove vedrà la luce, sto facendo alcune copertine per la ristampa con la Gazzetta e non posso escludere che in futuro mi si chieda di tornare a collaborare con l’Old Boy, Tex permettendo...». Lo aveva annunciato lo scorso novembre Bruno Brindisi, fresco del successo del western drama «I due disertori» edito dalla Bonelli su soggetto e sceneggiatura di Mauro Bonelli. E se il disegnatore salernitano galoppa ormai fianco a fianco con il futuro ranger, c’è da dire che il legame ultratrentennale con l’indagatore dell’incubo è forte più che mai. Eccolo, quindi, firmare la cover del Magazine (formato 16x21, colore e b/n, 176 pagine) in uscita il 24 marzo. Contiene due storie inedite. Spoilerando qua e là scopriamo che la prima è «Sweet Little Doll», soggetto e sceneggiatura di Paola Barbato; disegni di Giulio Camagni. Protagonista Bloch da poco vedovo  alle prese col giovane, difficile figlio Virgil. E con un’indagine riguardante un serial killer che lascia sempre una bambolina sul luogo del delitto. Per risolvere il caso l’ispettore formerà una squadra d’investigazione della quale fa parte un giovane cadetto di nome Dylan Dog. In appendice, «I due padri», un episodio breve incentrato sulla giovinezza di Dylan, scritto da Alberto Ostini e disegnato da Paolo Bacilieri.

Intanto, dal 29 febbraio arriva in edicola il secondo episodio del nuovo ciclo del Dylan Dog post meteora. Nel #402, «Il tramonto rosso» (96 pagine, brossurato, bianco e nero, copertina effetto metallizzato), Dylan e la sua prima cliente, Sybil Browning, sono alle prese con le macchinazioni del misterioso dottor Xabaras, un oscuro negromante che sembra capace di riportare in vita i morti. Le investigazioni si spostano  da Londra alla lugubre Inverness, in Scozia, per uno scontro finale alla luce di un feroce tramonto rosso. L’albo è scritto da Roberto Recchioni e disegnato da Corrado Roi e Francesco Dossena. La copertina è firmata dal mitico Gigi Cavenago. Un gioiellino. E per i lettori che ancora non si sono adattati al cambiamento, c’è, dal 26 febbraio, il nuovo Maxi Dylan Dog - Old Boy, il quadrimestrale che propone storie che si svolgono nell’universo “classico” del personaggio. Nel numero 38, ben 288 pagine esaltate dalla splendida copertina di Gianluca e Raul Cestaro, sono raccolti «Le stelle bruciano», con testi di Bruno Enna e disegni di Giovanni Freghieri; «Grosso guaio a Limehouse», scritto da Giovanni Eccher e disegnato da Emiliano Tanzillo; e «La casa che piange», scritto da Giancarlo Marzano e disegnato da Luigi Piccatto, Giulia Massaglia, Matteo Santaniello. Tre storie in cui si indagano l’origine di un micidiale essere alieno che si materializza sulla terra assumendo l’aspetto di una celebre anchorwoman televisiva, ci si interroga sulle tragiche morti nella zona londinese di Limehouse e si cerca di scoprire che legame ci sia fra la lussuosa casa della bella e arrogante Myrna, costruita secondo i dettami della bioarchitettura, e il killer armato di motosega che uccide nei terreni circostanti.

Non finisce qui, in libreria e in fumetteria troviamo da qualche giorno «Dylan Dog: Streghe» (400 pagine, brossurato, b/n, copertina di Angelo Stano), un’antologia di racconti a fumetti firmati da Tiziano Sclavi, Claudio Chiaverotti, Luigi Piccatto, Piero Dall’Agnol e Nicola Mari, che vedono l’indagatore dell’incubo alle prese con le donne diaboliche per eccellenza: le streghe. Attraverso quattro classici della serie, a cavallo tra il macabro e il fantastico, lo splatter e il gotico, Dylan Dog esplora il mito delle fattucchiere in tutte le sue accezioni, in una spirale di sabba, sortilegi e oscure magie, senza mai perdere l’ironia surreale e la leggerezza malinconica che l’hanno reso celebre. A completare il volume l’introduzione di Franco Busatta e un testo di Guglielmo Maggioni.
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