Può capitare di parlare agli elementi del creato. Come quando, davanti a un panorama mozzafiato, si esprime naturalmente lo stupore per tanta bellezza. E quante parole vengono regalate al mare? E la riconoscenza a un bosco fitto, vedendo in quella cornice la radice del respiro (tanto è vero che c’è chi li abbraccia, gli alberi). A Napoli può succedere di rivolgersi al vulcano, lo "sterminator Vesevo” che domina, minaccia, protegge la città e i suoi dintorni.
È quello che fa Ersilia Saffiotti in “Dialoghi col Vulcano. Storie di corsa e altri amori” (Colonnese editore, pagine 92, euro 11.40) che viene presentato giovedì 8 ottobre alle 16.30 al chiostro di San Domenico Maggiore: un volume atipico – non solo la classica raccolta di storie - in cui davanti al Vesuvio scorrono schegge di vita, proposte dalla scrittrice alla ricerca di sé tramite gli altri.
La Saffiotti, accompagnata da Rosaria Rizzo e dalle letture di Gigliola De Feo, immerge il lettore in un flusso di emozioni, immagini e scene che vanno dalla malinconia al sorriso, dal sogno alla realtà più dura. Sullo sfondo c'è sempre lui, il vulcano: “Come una radice, come un amico generoso che capisce anche quando non gli arrivano parole e spiegazioni, come un'idea che si coltiva segretamente per non sentirsi soli”.