A Milano l'ultimo saluto a Inge Feltrinelli: «Rivoluzionaria fino alla fine»

A Milano l'ultimo saluto a Inge Feltrinelli: «Rivoluzionaria fino alla fine»
A Milano l'ultimo saluto a Inge Feltrinelli: «Rivoluzionaria fino alla fine»
Venerdì 21 Settembre 2018, 18:00 - Ultimo agg. 22 Settembre, 10:51
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Milano ha detto addio all'ultima regina dell'editoria internazionale, Inge Feltrinelli, la donna che con i libri voleva cambiare il mondo, renderlo multiculturale, aperto, senza muri, curioso, e un pò rivoluzionario, proprio come era lei. La famiglia, gli amici più stretti, i collaboratori, gli scrittori di cui ha pubblicato le opere e tanti cittadini le hanno reso omaggio nella sala Alessi di Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dove è stata allestita la camera ardente. All'ingresso della sala ad accogliere le persone un ritratto di Inge sorridente, con la scritta: "I libri sono tutto, i libri sono la vita. Seguiremo il suo esempio. È una promessa! Gruppo Feltrinelli".
 

 

Il primo a prendere la parola è stato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha ricordato come «a questa città Inge ha riservato il meglio di sé stessa», con le sue iniziative culturali «che hanno fatto la differenza nel panorama culturale europeo»; con la stessa passione e ottimismo verso il futuro aveva inaugurato, nel 2016, il suo ultimo grande progetto, quello della nuova sede della Fondazione Feltrinelli.

Inge Schanthal Feltrinelli, scomparsa all'età di 87 anni, «era una donna che credeva nel valore delle battaglie culturali» ha detto commosso il figlio Carlo, presidente del Gruppo Feltrinelli, presente alla cerimonia con i figli Giacomo e Giovanni. «Non dimentico il suo orrore per i recenti rigurgiti neonazisti in Germania e per certe derive della politica italiana», ha aggiunto. Derive e orrori che aveva vissuto sulla sua pelle nella Germania nazista. Per questo forse era una donna che non voleva «e non conosceva muri» come ha ricordato la scrittrice Simonetta Agnello Hornby. Sono tanti gli scrittori che oggi hanno voluto dire addio a questa donna che è stata per loro editore ma anche amica, da Paolo Rumiz, a Michele Serra, a Gad Lerner fino a Eva Cantarella, per citarne solo alcuni. In una società dove internet e i social network assorbono tempo e cervello, soprattutto dei più giovani, per lei ancora di più, «leggere libri era un atto rivoluzionario», ha ricordato ancora il figlio Carlo.

Per lei la Feltrinelli non era solo una casa editrice «ma una casa. Per gli autori, per i lettori, per gli appassionati di cultura», ha ricordato l'amministratore delegato del gruppo Feltrinelli, Roberto Rivellino. Era «molto preoccupata» del fatto che in Italia si legge sempre meno per questo esortava tutti coloro che lavoravano con lei a «rinnovare formati - ha aggiunto - ad adottare nuovi strumenti digitali per avvicinare tutti, ma soprattutto i giovani, alla lettura». Un'impresa che le è riuscita almeno in parte, oggi molti cittadini di tutte le età sono arrivati a salutarla con un libro sotto il braccio.

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