Dagli stellati ai pub la guida del Mattino per i nuovi gourmet

Dagli stellati ai pub la guida del Mattino per i nuovi gourmet
di Luciano Pignataro
Sabato 18 Dicembre 2021, 11:08 - Ultimo agg. 12:15
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La splendida giornata di sole è stata la bella cornice della presentazione della nona edizione della Guida Mangia&Bevi del Mattino nella sede del ristorante Palazzo Petrucci a Posillipo. Una occasione speciale per vedersi, farsi gli auguri, fare il bilancio di un anno difficile in un momento complesso ancora pieno di incognite.

Una presentazione originale, che per la prima volta non si è svolta nell'ambito di Gustus, ma soprattutto dopo un salto di un anno perché la scorsa edizione non fu ufficialmente presentata a causa delle restrizioni scattate alla fine del 2020. Quindi si sono ritrovati i premiati di ben due edizioni, tutti insieme e sorridenti, impegnati fino allo stremo per poter superare le difficoltà e gli ostacoli. In buona evidenza la ristorazione nelle sue diverse sfaccettature, dagli stellati alle trattorie, presenti con gli uomini e le donne della resilienza. Emozionato Salvatore Bianco, cuoco dell'anno 2022, chef stellato del Comandante dell'Hotel Romeo: «Un traguardo importante dopo dieci anni di duro lavoro nel corso dei quali ho cambiato prospettiva di cucina legandomi alla realtà del territorio. Ho capito che la cucina deve essere identitaria e per raggiungere questo obiettivo è necessario rifarsi alla tradizione, non solo alle ricette, ma alle buone pratiche e ai prodotti che fanno la differenza».



Come sempre la guida ha anticipato i tempi, buona sentinella sul territorio: il fenomeno Nola esploso con la Michelin nei cuochi Luigi Salomone e Francesco Franzese, rispettivamente di Re Santi e Leoni e Rear di Ro World, presenti alla cerimonia. Il ritorno di Paolo Barrale come novità dell'anno con il Ristorante Aria nel cuore di Napoli, o la novità dello scorso anno Giuseppe Molaro a Contaminazioni di Somma Vesuviana oggi tutti stellati dalla rossa che ha ben attenzionato la Campania.

Presente alla grande il mondo del vino, con le aziende Terredora e Di Meo protagoniste delle due edizioni o il premio alla Fattoria del Campiglione come Cantina dell'anno. Emozione per i premi alla carriera, conferiti a Nino Di Costanzo lo scorso anno e a Peppe Aversa del Buco di Sorrento, due maestri della ristorazione e della cucina, sempre disponibili verso tutti che si danno sul territorio senza risparmio e con generosità. Ancora vino protagonista con i premi a Isidoro Menduto di Pescheria a Salerno e Roberto Adduono di Mood Steakhouse. Ma soprattutto con l'ingresso del decano dei sommelier campani, il mitico Maurizio Cerio del Don Alfonso 1890. Presenti anche le donne, con Lucia Migliaccio, sommelier della scorsa edizione e adesso passata alla scrittura del vino. Da Aguglia a Fenesta Verde, alla Buatta al Vomero, presenti anche le trattorie che presidiano il territorio con le ricette della tradizione ogni giorno. Vere e proprie biblioteche del gusto. Novità inoltre con le paninoteche, premiata Golocious al Vomero del fantastico due Falcone-Squadrilli e con gli agriturismi, al top Cauli di Montesano sulla Marcellano, ai confini con la Basilicata.

La guida presenta dunque la nostra regione in modo equilibrato nelle tendenze (spazio anche ai nipponici), e nella suddivisione geografica.

Ne esce fuori il quadro di una regione vivace e forte, non a caso la seconda per la Michelin che quest'anno ha stravisto per la ristorazione mediterranea della Campania e del Sud. La Guida Mangia&Bevi, curata con Santa Di Salvo, rappresenta l'approdo sicuro perché verificato personalmente sul territorio continuamente e perfettamente mappato. In sostanza tutti i settori sono in grande salute, compreso quello della pizza, presente solo con l'edizione 2021 nella figura di Ciro Casale, giovane pizzaiolo dell'anno, di Raffaele Bonetta per la pizza Cristo Velato e Giuseppe Pignalosa per la catena artigianale Gina, premiata anche da 50 Top Pizza catene. La ristorazione campana non è passatista, ma rappresenta il futuro in quanto interprete della Dieta Mediterranea, quella più compatibile con l'ambiente e sostenibile basata sul consumo di ortaggi, legumi, verdura e frutta, privilegiando fra le proteine animali i prodotti del mare. Parte della critica italiana, ancorata a vecchi schemi, ha avuto difficoltà a vedere quello che i francesi hanno letto benissimo da fuori.


l.p.

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